Ceprano, i cittadini rivogliono l’ospedale
Ceprano. “I cittadini reclamano un pronto soccorso, considerata la condizione disagiata delle strade per raggiungere Frosinone specie in inverno. Vogliono la ginecologia, la maternità, una sala operatoria, in sintesi invocano tutto ciò che gli è stato tolto”
Raccolte più di 2000 firme su un sito online per riattivare i servizi essenziali di emergenza
Ceprano, i cittadini rivogliono l’ospedale
“Decreto 80 del 2010, una norma che con il taglio dei servizi, ha desertificato le province del Lazio, in cui interi territori sono privi della più basilare forma di assistenza sanitaria in caso di urgenza”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “prendiamo, ad esempio, la provincia di Frosinone privata di un servizio essenziale per la comunità: l’ospedale di Ceprano. Per più di cento anni l’ospedale Civile Ferrari – comune ciociaro di 9.000 anime – ha assolto al suo compito di assistenza per i piccoli centri di Pofi, Castro dei Volsci, Pastena, Falvaterra, Strangolagalli, Colfelice, Arce, Roccadarce, Santopadre, Pico, Fontana Liri, Ripi, San Giovanni Incarico, garantendo servizi e cure a un bacino di utenza di 50mila persone, tra residenti e vacanzieri che in estate popolano questi borghi”, continua il presidente.
“I cittadini reclamano un pronto soccorso, considerata la condizione disagiata delle strade per raggiungere Frosinone specie in inverno. Vogliono la ginecologia, la maternità, una sala operatoria, in sintesi invocano tutto ciò che gli è stato tolto”. Attualmente il nosocomio è stato trasformato in quella che oggi è una casa della salute, nome ridondante dietro cui si cela soltanto un poliambulatorio. “Ma in tutta questa singolare vicenda – chiarisce ancora Maritato – i cittadini avrebbero un asso nella manica: la volontà testamentaria della marchesa Celeste Ferrari che il 20 luglio 1877, donando l’ospedale ai cepranesi, stabilì che lo stesso dovesse avere ‘proprio patrimonio e propria amministrazione separata da qualunque altra, costituito legalmente come corpo morale autonomo’. Parole certe di cui gli amministratori dovranno tenere conto: il nosocomio deve restare tale. I cittadini dovranno battersi, per far valere i propri diritti”, chiosa il presidente.
Roma, 4 dicembre 2020
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Era un piccolo ospedale di 3 piani ma efficientissimo nel passato con un parco interno con parcheggio interno pronto soccorso e sala operatoria. Quante persone incidentate sarebbero morte. L'ospedale è a ridosso del nodo autostradale Roma Napoli tra i più trafficati d'Italia, con numerosi incidenti. Tanti sono stati soccorsi in questo nosocomio negli anni di funzionamento. Poi la politica scellerata e l'incapacità di capire la sua importanza proprio per la sua localizzazione vicina pochi centinaia di metri dal casello autostradale. Pensate quante vite si sono potute salvare negli anni per la sua presenza. Immaginate cosa sarebbe accaduto se le persone coinvolte in incidenti nel comprensorio di Ceprano, (autostrada e Casilina) bisognava trasferirle al nosocomio di Frosinone o Pontecorvo distanti 20 km.