CECCHIN/ARPA LOMBARDIA: “RETE MONITORAGGIO QUALITÀ ARIA EFFICIENTE, SENZA CRITICITÀ ALCUNA”
“Negli ultimi anni il trend della qualità dell’aria in Lombardia e per la provincia di Varese è in netto miglioramento”. Lo ha detto il presidente di Arpa Lombardia, Stefano Cecchin, intervenendo in particolare sull’efficacia della rete regionale di monitoraggio degli inquinanti atmosferici.
“La nostra rete di rilevamento della qualità dell’aria – ha spiegato Cecchin - è efficiente, avanzata ed è realizzata secondo quanto previsto dal programma di valutazione regionale, la cui conformità alla norma è valutata dal Ministero dell’Ambiente con il supporto di Enea e Ispra. La normativa, ricordo, prevede un numero minimo di punti di misura per ciascuna zona o agglomerato del territorio”.
“Su 35 stazioni che la norma imporrebbe di installare nella nostra regione – ha sottolineato il presidente dell’Agenzia - in Lombardia sono effettivamente installate e attive 85 centraline. Addirittura, nell'agglomerato di Milano, sono effettivamente attive e funzionanti 18 stazioni per la misura degli NOX, mentre ne sarebbero necessarie 7, così come, a fronte della necessità di 10 punti di misura per il particolato (PM10+PM2.5), sono effettivamente installate 20 postazioni. Nella pianura ad alta urbanizzazione, invece, sono installati 24 punti di misura di NOX, a fronte di un numero previsto dalla normativa di 7, e sono 31 i punti di misura per il particolato (PM10+PM2.5), a fronte di un numero previsto dalla normativa di 10”.
Stefano Cecchin ha poi spiegato come, nonostante l’eliminazione di alcune stazioni, la rete di Arpa monitori correttamente tutti gli inquinanti. “Negli anni si è scelto di eliminare alcuni punti di misura non inclusi nel programma di valutazione – ha detto – il loro mantenimento, oltre a non aggiungere informazioni significative, sarebbe stato in contrasto con i criteri di efficienza, efficacia ed economicità previsti dalla normativa. I punti di misura della rete, inoltre, sono definiti nell’ambito del programma di valutazione regionale che, prima di essere effettivo, è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente che l’ha valutato con il supporto di ENEA ed ISPRA. La norma prevede che i punti di misura, nell’insieme, siano scelti per essere rappresentativi, o di situazioni di esposizione media o di situazioni di picco, in particolare in prossimità di flussi viari. Le stazioni del programma di valutazione, zona per zona, soddisfano complessivamente questi requisiti. Infine, lo stato di ogni stazione viene periodicamente verificato e costantemente mantenuto”.
Stefano Cecchin ha ricordato, inoltre, come le centraline della rete regionale siano moderne, efficienti e rispettino appieno le normative tecniche. “La strumentazione della rete di rilevamento di Arpa Lombardia – ha spiegato - è conforme a quanto previsto dalla normativa. Tutti gli strumenti per la misura del PM10 e PM2.5 o sono di tipo gravimetrico (il riferimento di legge) o sono basati sull’assorbimento della radiazione beta (con certificazione di equivalenza al metodo di riferimento). La misura con altri metodi va invece valutata con attenzione, in quanto non sempre dà risultati corretti, coerenti con il metodo di riferimento