Casamonica Raffaele per farsi arrestare distrugge un bar
il giovane è stato rimesso subito in libertà proprio su richiesta del pm Donatella Plutino per la sua fedina immacolata alle spalle.
CASAMONICA SI AUTODENUNCIA MA DEVE DISTRUGGERE UN BAR E UNA MACCHINA PER ESSERE ARRESTATO.
Intorno alle 4 di mattina del 17 agosto il classe 1999 Raffaele Casamonica si presenta al commissariato della Romanina e chiede di essere arrestato.
Il poliziotto di guardia gli risponde che gli istituti carcerari non sono hotel e non si finisce in galera a richiesta.
Il Casamonica incensurato, però non si dà per vinto, è uscito dal commissariato inizia a lanciare pietre e a prendere a calci gli ombrelloni e le sedie del bar di fronte al commissariato; il "T Amo bistrot" di via Orazio Raimondi.
Gli agenti hanno seguito il tutto tramite le telecamere di sicurezza sono subito intervenuti e hanno bloccato il giovane Casamonica che è stato denunciato a piede libero.
La nottata del giovane di origini sinti non si era conclusa: è partito il secondo raid.Uscito di nuovo dal Commissariato ha afferrato un masso e lo ha lanciato verso una Opel Astra parcheggiata lungo la via distruggendola.
Portato in carcere a Rebibbia il Casamonica si è presentato la mattina scortato dalla Polizia a piazzale Clodio per la convalida dell'arresto e per essere processato per direttissima, ha chiesto scusa "Mi dispiace ho avuto un momento di blackout" ha dichiarato.
Il giudice ha convalidato l'arresto, ma il giovane è stato rimesso subito in libertà proprio su richiesta del pm Donatella Plutino per la sua fedina immacolata alle spalle.
Sembrerebbe che alla base dell'episodio ci sia una delusione d'amore, accade anche questo in una Roma deserta in preda alla disperazione dell'inefficienza del nostro Comune che propone una estate di spiagge cittadine deserte.
Rolando Luzi