Brescia, 25 anni di Cauto

La cooperativa celebrerà i suoi 25 anni di attività con la piantumazione di 25 alberi entro Marzo 2021

Brescia, 25 anni di Cauto
25 anni di Cauto, Qualità, Persone, Ambiente

21 Novembre 2020

Brescia

Oggi Sabato 21 Novembre, in occasione della giornata nazionale degli alberi, Cauto ha festeggiato i suoi 25 anni di attività con un evento pubblico online.

L’incontro ha avuto come conduttrice Giusi Legrenzi, giornalista radiofonica di RTL 102.5, ed è stato esteso a tutto il web.

Il 2020 è stato proclamato l’anno internazionale della salute delle piante, per questo Cauto ha ideato "la piantumazione di 25 alberi x 25 anni”.

Da oggi fino a Marzo 2021, sulla rotonda di Via Serenissima a Brescia, verranno piantumati 25 alberi e 50 arbusti con fiori.

La piantumazione della rotonda e il progetto “Mani in Piastra”, sono due gesti di cooperazione che generano e vivono la Comunità insieme agli altri, attraverso la Pubblica Amministrazione, le aziende private e il privato sociale.

I temi di Cauto sottolineati in questo evento virtuale, commemorativo dei suoi 25 anni, sono stati la cura e il presidio del territorio, la cooperazione attraverso la sinergia di rete tra pubblico e privato, la promozione dell’equità sociale e dell’inclusione attraverso la valorizzazione dell’ambiente.

Polo "Mani in Piastra"

Il progetto “Mani in Piastra” è un nuovo polo logistico e multifunzionale di Cauto, è la sintesi di un approccio sistemico e di rete che ha segnato l’intero modus operandi della rete di cooperative sociali di Cauto, dirette verso ambiente, lavoro, cultura, inclusione.

“Mani in Piastra” è stato finanziato da Fondazione Comunità Bresciana, che come ente costruisce interventi non segmentati ma generativi di comunità sul territorio.

E’ composto da 3 blocchi prefabbricati di circa 100 mq ciascuno, complessivamente 500 mq con portico e percorso esterno perimetrale.

Tutto realizzato su 17.000 mq del Consorzio CantierAperto, cooperativa sociale di Cauto.

E’ in un’area a forte rischio di degrado, ex discarica di rifiuti non pericolosi, attiva tra il 1982 e il 1989 e nata da una ex cava degli anni 50’.

Questo nuovo polo ospita uno sportello per consulenze ambientali per le associazioni, un percorso naturalistico con la realizzazione di una siepe fiorita, che presto ospiterà insetti, piccoli predatori e uccelli.

Tutto questo è stato progettato da un naturalista del settore ambientale di Cauto, la struttura delle fioriere invece da maestranze di economia circolare di Cauto, che hanno recuperato artigianalmente pallet di scarto al passo con le ultime tendenze upcycling.

Il polo è stato costruito secondo criteri di efficienza energetica, con fonti rinnovabili come una pompa di calore, autoalimentata per circa l’ 85% da un impianto fotovoltaico installato dal Cantiere del Sole, interno a Cauto.

Anche gli edifici sono stati realizzati nell’ottica della sostenibilità ambientale e dell’efficentamento energetico.

Cauto ha fortemente voluto la partecipazione dello scienziato Stefano Mancuso, a capo del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze.

Stefano Mancuso divulga l’importanza e la bellezza del mondo vegetale da cui trarre insegnamento in fatto di cooperazione, sostenibilità e vita.

A differenza della teoria di Darwin, che è basata sul concetto di competizione e selezione naturale, la teoria delle piante non è verticale ma cooperativa e decentrata, dove ognuno sa di trovar spazio perché dipende dagli altri.

Possiamo imparare la creatività e la resistenza dalle piante.

In collegamento il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha sottolineato l’importanza dell’agire cooperativo e della sussidiarietà tra pubblica amministrazione e terzo settore, per costruire una Comunità, citando l’articolo 45 della Costituzione, che parla della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata, quindi con finalità pubblica e comunitaria.

Miriam Cominelli, Assessore all’Ambiente  ha sottolineato la scelta dei quartieri periferici, che si trasformano in un luogo simbolico di inclusione.

Il Verde e l’Ambiente possono e devono avere una valenza non solo estetica.

                           

Michele Pasinetti, direttore generale della Rete Cauto, ha sottolineato che la cooperativa lavora su due pilastri, Ambiente rappresentato dal cuore blu, e Sociale rappresentato dal cuore rosso.

Ambiente e Sociale sono due facce della stessa medaglia.

E’ proprio l’azione di rete, fatta dagli attori del territorio e dai colleghi che si interfacciano con i quartieri, con le imprese, con i servizi sociali dei Comuni e con le associazioni, che riesce a fornire risposte locali e su misura a problemi globali.

Il terzo cuore di Cauto, il cuore giallo, rappresenta la Qualità.                  

L’intervento non può essere fatto da soli, è necessaria la ricerca dell’altro, della Rete, sia all’esterno che all’interno, per dare valore ai progetti.

Cauto (Cantiere Autolimitazione) nasce a Brescia nel 1995, come Cooperativa sociale di tipo B, una cooperativa di inserimento lavorativo, che realizza percorsi inclusivi per persone ai margini, attraverso progettualità lavorative ambientali.

Ha iniziato muovendosi sul lavoro in cantiere, sulla limitazione degli sprechi e sulla riduzione dei rifiuti per valorizzare la natura.

Negli anni 90’ ha iniziato a recuperare gli sprechi alimentari all’ortomercato di Brescia.

L’ associazione Maremosso di Cauto evita lo spreco di 300 tonnellate di alimenti all’anno, ogni settimana procura cibo a 10.000 persone.

Cauto si è anche occupata della raccolta di abiti usati sul territorio con Caritas diocesana di Brescia.

Il 10 Ottobre 2020 è stato inaugurato il nuovo negozio Spigo presso Elnòs Shopping di Brescia.

Inoltre Cauto fa consulenza attraverso percorsi di formazione e co-progettazione su temi come governance d’impresa, informatizzazione dei dati aziendali e progettazione di prodotti informatici, oltre alla modellizzazione di esperienze di economia circolare e di prossimità sul territorio.

Negli ultimi anni ha sviluppato il settore informatico EDP.

Il marchio registrato, Banco di Comunità, è un modello di economia circolare e collaborativa.

La capacità di individuare nuove forme di marginalità e di trovare per esse risposte inclusive, cooperative e comunitarie porta alla nascita di nuovi settori.

In relazione a questo è quindi nato l’ufficio “innovazione e progetti” che ha cercato fondi per progetti inclusivi generando fiducia in enti erogatori.

La governance cooperativa e la formula imprenditoriale di Cauto è stato riconosciuto da INVITALIA, l’ agenzia per lo sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico.

La diretta potrà essere rivista su www.cauto.it

Ufficio Stampa

Rete Cauto

[email protected]

Francesca Cavellini