Banchetti di iniziativa popolare sull'incostituzuonalità dei DCPM

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Banchetti di iniziativa popolare sull'incostituzuonalità dei DCPM

Non posso credere che un popolo come quello italiano, che annovera una storia di occupazione, e che è stato capace di liberarsi dagli oppressori, gli esempi sono tanti, da quelli di Milano durante il Risorgimento a quelli di Napoli durante il nazismo, abbia dimenticato quella passionalità e voglia di libertà che lo ha contraddistinto nei secoli. 
Non c'è più tempo per il dialogo, è il momento di pianificare un programma di raccolta firme, scendere nell'Agora e allestire tavoli per la raccolta di firme per l'incostituzionalità delle misure preso da ogni singolo governo degli Stati. Un primo passo che sono sicuro sarà seguito in tutt'Europa, da altri cittadini temerari per allargarsi in tutto il mondo a macchia d'olio.
È l'unica strada per l'ammutinamento dei popoli in tutto il pianeta, bollandolole come elementi incompatibili con l’ordinamento costituito e sgradito all’umanità.
Una iniziativa popolare di tale portata, solleverebbe i governi del Pianeta, facendo chiarezza, da qualsiasi responsabilità. In fin dei conti, da cittadini nonostante tutto, anche perché stupidi non siamo, abbiamo capito che dietro le misure adottate dai nostri governi si cela una regia sovranazionale.
Tale promunciamento libererebbe della zavorra anche i governi, che con le loro misure draconiane sulla privazione della libertà, hanno violato le leggi costituzionali. Ovvio che la domanda è d'uopo, l'iniziativa popolare non sarà la panacea, anche se non si potrà sanare il pregresso, a questo penseranno i tribunali, sarà almeno la strada da tracciare per il futuro, visto l'osticità espressa dai nostri rappresentanti parlamentari a confrontarsi con il popolo delle piazze. Al punto in cui siamo arrivati arrivare allo scontro non aiuta la causa. In ogni piazza un'unica voce le accomuna tutte, libertà e no al Green Pass. Il cittadino è stanco delle restrizioni, protocolli, igienizzanti 
questi ultimi in molti cittadini affetti da Sensibilità Chimica Multipla sta arrecando gravi effetti collaterali, ma costoro non fanno testo sono cittadini di serie B. Non posso accettare che qualcuno si permetta di violare la mia privacy imponendomi il vaccino per muovermi liberamente. Da quando l'uomo esce dalla caverna è uomo libero, non ce lo dimentichiamo. La sua mente da subito è in grado di capire chi sono i genitori e, quali sono i bisogni primari e come fare per ottenerli.
Hanno continuato a dirci che abbiamo libertà di parola perché siamo adulti e vaccinati e adesso si ricredono. 
La figura di Collodi non fa appeal, cominciamo a dire la verità, nessuno mi può obbligare a vaccinarmi, se voglio lo decido io visto che da quella caverna siamo usciti da tanto. Siamo stufi di sentire un vinile graffiato, "se non ti vaccini sarai sottoposto a gravi sanzioni".
Perché noi cittadini dobbiamo essere un popolo a libertà limitata, sottoposti con il caldo estivo ad atroci sofferenze per le  inutili mascherine che provocano più danni che benefici? Tutti abbiamo contezza dell'illegittimità dei DCPM, e questo è un punto fermo, viatico per le iniziative che dovremo intraprendere. Il popolo è stanco di queste lunghe ferie, c'è bisogno di riprendere le nostre attività, tornare a viaggiare senza lo spauracchio del vermiciattolo che si è preso le nostre vite. Possiamo partire subito, se c'è volontà di farlo, partendo dall'Italia, quando ogni piazza italiana avrà il suo tavolino, anche la stampa strafottente e sonnacchiosa non potrà evitare di parlarne. Sono convinto che la nostra iniziativa sarà clonata in tante altre nazioni e contageremo, non con il "virus" ma il "verbo", anche se la "sigla" è la stessa il significato è diametralmente opposto, il primo Restrizione come REGIME, il secondo LIBERTÀ. 
Non c'è bisogno di grandi mezzi, basta un tavolino, dei volontari e delle locandine dettagliate. 
Serviranno a spegnare il clima arroventato dalla classe politica e mezzi di informazione sempre pronte a speculare su tutto, salute compresa. Da quando è iniziata la pandemia, ho iniziato ad informarmi non certo dalla stampa di alta sartoria, dove ogni abito è confezionato, non tralasciando ogni minimo dettaglio. Ma dalla stampa lontana dagli schemi. Con questo non intendo essere tacciato da No Vax, ma una cosa è il vaccino somministrato dopo anni di sperimentazione e altro sono i farmaci genetici che vanno ad alterare la nostra mappa genetica. 
Poi per dirla tutta sfido chiunque a dire il contrario, credo, visto la disaffezione dalle urne, chi non mi dice che l'imposizione del Green Pass non venga richiesto anche per l'esercizio del voto. 
Un manna dal cielo per la sinistra che può contare su ovili belanti, tutto il contrario di una destra libertaria e liberista.

Maurizio Compagnone 
Analista