Alitalia, Assoutenti: salvataggi sono costati 384 euro a famiglia
Il piano del Ministro Giorgetti segni discontinuità con il passato. 10 miliardi di euro della collettività spesi per salvare la compagnia di bandiera. Perdite addebitate a cittadini, mentre utili sono andati ai privati.
Alitalia è costata finora 384 euro a famiglia, 166 euro a cittadino residente, neonati compresi. Lo afferma oggi Assoutenti, associazione dei consumatori specializzata nel settore dei trasporti, che calcola le ripercussioni dei salvataggi della compagnia di bandiera per le tasche della collettività.
“Negli ultimi 50 anni lo Stato ha più volte aperto il portafogli per iniettare liquidità nelle casse di Alitalia ed evitare il fallimento della compagnia aerea" spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.
"Prima dell’ingresso di Ethiad in Alitalia, lo Stato Italiano ha speso 7,4 miliardi di euro tra aumenti di capitale, prestiti e altri contributi pubblici. Successivamente al 2014 e a causa dell’aggravarsi della situazione finanziaria dell’azienda, i Governi che si sono succeduti hanno regalato altri soldi ad Alitalia, tra ricapitalizzazioni, prestiti-ponte fino ad arrivare ad altri 3 miliardi. A questi 10 miliardi si aggiungono ora gli ulteriori 3 miliardi di euro del Decreto Rilancio e gli indennizzi per la crisi Covid”.
Il conto totale dei salvataggi di Alitalia sale così a 13 miliardi di euro di soldi pubblici, con una ulteriore spesa pari a 115 euro a famiglia nelle casse della compagnia aerea, più 65 euro a cittadino – analizza Assoutenti.
“Il rischio concreto è che la newco di Alitalia, se non adeguatamente monitorata, assorba altre risorse pubbliche, con i cittadini chiamati ancora una volta a pagare di tasca propria la mala-gestione della compagnia aerea" afferma Truzzi.
"Per questo chiediamo al Ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, di essere garante e protagonista di una vera svolta rispetto alla sciagurata politica degli aiuti di stato a perdere fatta fino ad oggi. Chiediamo inoltre al ministro di creare un board di 5 esperti che vigilino su Alitalia, inserendo tra questi un rappresentante dei consumatori per porre fine in modo definitivo all’antica politica della socializzazione delle perdite e privatizzazione degli utili, e per fornire garanzie agli utenti circa il corretto uso delle risorse destinate ad Alitalia” conclude Truzzi.