Aime. Contributo a fondo perduto per i professionisti: due pesi e due misure?

Contributo a fondo perduto per i professionisti: due pesi e due misure?

Aime. Contributo a fondo perduto per i professionisti: due pesi e due misure?

riceviamo e pubblichiamo

 

            Come noto il Decreto Rilancio Italia prevede un contributo a fondo perduto in favore delle partite IVA e dei lavoratori autonomi che a causa del blocco delle attività durante la pandemia, hanno subito perdite economiche ed hanno avuto una riduzione del fatturato ad aprile di oltre il 33% rispetto allo scorso anno.

Restano pero’ esclusi i professionisti iscritti a Casse di Previdenza diverse dall’Inps. I professionisti degli ordini professionali (avvocati, architetti, ecc.) potrebbero veder quindi sfumare la speranza di ottenere questo contributo a fondo perduto.

 

Partendo dal presupposto che ci sono delle differenze quantitative e qualitative tra i vari Albi e Casse di Previdenza professionali, si stanno verificando e si presumono nei prossimi mesi cali notevoli di fatturato per alcuni settori specifici (ad esempio consulenza gestionale, legale, software. Nel settore edilizio, la crisi di liquidità sta portando crisi tra geometri, architetti, mediatori, etc)

 

Questa scelta del Governo puo’ risultare quindi discriminante su chi tra l’altro si paga la propria previdenza e comunque contribuisce in maniera notevole al PIL della nostra Nazione.

Su questo tema sono stati presentati alcuni emendamenti al Decreto per riproporre l’estensione del contributo anche a questi professionisti, ma il Ministero dell’Economia ha gia’ espresso parere negativo poichè la platea è troppo estesa e l’inclusione avrebbe un costo troppo elevato per lo Stato. Ma, la domanda da porsi è: quanto vale, invece, la sopravvivenza di una parte attiva e importante del Paese?

 

L’Associazione AIME condivide dunque tali emendamenti e chiede al Governo una attenta revisione e siano quindi garantiti gli aiuti economici per tutte le Partite IVA, anche per i lavoratori autonomi iscritti a Casse di Previdenza diverse dall’Inps poichè l’esclusione configurerebbe una grave disparita’ di trattamento rispetto alle altre categorie professionali.

 

Crediamo infine che l’accesso al contributo a fondo perduto sia particolarmente importante per i liberi professionisti più giovani, che potrebbero in tal modo beneficiare di somme utili a rilanciare la propria attività professionale.

 

Per il bene del Paese e per assicurare equita’ e tutela dei diritti dei cittadini italiani, AIME chiede dunque che, durante la fase di discussione parlamentare e prima dell’approvazione, venga posto rimedio a questa forma di disparita’ di trattamento difficilmente accettabile, soprattutto in questo periodo di emergenza.

 

Varese, 22 giugno 2020                                         

Il Presidente

Giuseppe Albertini