Abete natalizio, tra fertilità e salvezza
L'albero di Natale da sempre unisce la terra al cielo
8 Dicembre 2020
L’Axis Mundi, asse del mondo, è un termine che indica l’asse dell’universo, presente in diverse religioni e mitologie, e collega Cielo,Terra e Inferi.
Fin da qui trae origine il significato dell’albero, dal fatto che con la sua struttura colleghi la terra al cielo.
Per principio l’albero rappresenta lo sbocciare del seme e la crescita dei frutti, ossia la fertilità.
Nell’epoca egizia l’abete simboleggiava la nascita del Dio Biblo.
I Greci consacravano l’abete ad Artemide, Dea protettrice delle nascite, per loro era anche un simbolo di rinascita, perché era venerato in prossimità del nuovo anno.
I Celti ed i Germani lo associavano alla nascita del fanciullo divino e alla festività del solstizio invernale e avevano l’abitudine di decorarlo.
L’abete era sacro ad Odino, potente Dio dei Germani.
I Vichinghi nell’Estremo Nord Europa, dove spariva la luce per settimane in inverno, credevano che l’abete rosso avesse poteri magici, perché non perdeva foglie neanche d’inverno.
Per molto tempo l’albero di Natale è stato una tradizione delle regioni a Nord del Reno.
L'albero natalizio aveva per loro una valenza cosmica che lo collegava alla rinascita della vita dopo l'inverno.
Gli abeti venivano tagliati e portati a casa, dove venivano decorati con frutti, per ricordare la fertilità che la primavera avrebbe dato loro.
Durante le Calende di Gennaio i Romani decoravano le loro case con rami di pino.
Nella Bibbia il simbolo dell'albero è presente più volte e con più significati, a cominciare dall'Albero della Vita posto al centro del paradiso terrestre, associato alla figura salvifica di Cristo e alla Croce della Redenzione, fatta di legno come l'albero, e passando per l'Albero di Jesse (schematizzazione dell'albero genealogico di Gesù, a partire da Jesse, padre del re Davide, importante nell'Ebraismo,Cristianesimo, Islam).
La Chiesa delle origini ha vietato l’uso dell’abete, sostituendolo con l’agrifoglio, per simboleggiare con le spine la corona di Cristo, e con le bacche rosse le gocce di sangue che escono dal capo.
L’agrifoglio viene infatti associato a Gesù, simbolo di immortalità e Trinità.
Nel Cristianesimo si diffonde l’uso dell’albero di Natale che simboleggia Cristo e l’immortalità.
Una legenda vuole che il legno della croce di Cristo sia stato ricavato da un ramoscello dell’Albero della Vita del Paradiso Terrestre, che l’Arcangelo Michele dona a Set per confortare Adamo moribondo.
Il puntale invece è quell'elemento decorativo che viene posto sulla punta dell'albero natalizio.
Il puntale tradizionale è quello composto da un angelo, che vuole rappresentare l'angelo Gabriele durante la sua visita alla casa della Vergine Maria per annunciare il prossimo concepimento.
Successivamente sono arrivati anche puntali a forma di stella, che vogliono rappresentare la Stella Cometa che i Re Magi seguirono per raggiungere la grotta della Natività.
Un tempo l’albero era di origine naturale, veniva tagliato nel bosco e portato a casa.
Dai primi dei 900’ l’albero è diventato un simbolo a livello planetario, e' quindi iniziata la produzione di massa di alberi ed addobbi natalizi.
Francesca Cavellini