Verona, celebrato il Centro Rappresentanza di Donetsk

Secondo anniversario dell'apertura dell'ufficio di Rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk a Verona

Verona, celebrato il Centro Rappresentanza di Donetsk

L’Ufficio Territoriale di Verona della Rappresentanza in Italia della Repubblica Popolare di Donetsk ha compiuto due anni.

Era infatti l’8 febbraio del 2019 quando fu inaugurato e da quel giorno numerose sono state le iniziative e gli eventi organizzati con l’obiettivo di portare a conoscenza gli italiani del dramma che gli abitanti della regione russofona del Donbass stanno vivendo dal 2014. Da quando, cioè, si è scatenata una drammatica guerra nel cuore dell’Europa caratterizzata dalla morte di tanti civili inermi e dalla distruzione di interi villaggi.

In quelle settimane di oramai sette anni fa, partendo dagli sconvolgimenti indotti da varie forze e pressanti spinte di diversa origine riunitesi nella “Maidan Nezalezhnosti”, la piazza principale di Kiev capitale dell’Ucraina, la situazione precipitò in maniera irrevocabile.

Ciò portò la Crimea a riunificarsi con la Russia mentre l’intera regione mineraria del Donbass andò in fiamme giungendo così alla proclamazione delle Repubbliche Popolari di Lugansk e Donetsk. Repubbliche sorelle ma autonome tra di loro.

La guerra tra le due Repubbliche de facto e l’Ucraina nella quale prima erano inglobate, continua ancora oggi ad andare avanti, seppur in alcuni periodi a bassa intensità, anche se quasi nessuno ne parla.

Ma il popolo continua a soffrire, oramai stanco, subendo continue provocazioni tramite colpi d’artiglieria sparati con una certa frequenza, giusto per non far perdere l’abitudine con la morte e la distruzione, e stremato dalla situazione economica che li attanaglia in seguito all’embargo in atto.

A Donetsk, la cui periferia è ubicata praticamente sulla linea del fronte, ma anche nei villaggi sulla cosiddetta “linea di contatto”, che altro non è che la nuova frontiera con l’Ucraina, è normale udire il frastuono di esplosioni e la gente oramai convive con questa situazione.

Gente coraggiosa ma che comunque va avanti. Nell’indifferenza generale, dell’Europa e del mondo.

Ma sono in realtà tante le persone, anche in Italia, che si interessano a quello che accade a Donetsk e Lugansk.

Ed è anche grazie anche al lavoro del Centro di Rappresentanza della DNR [acronimo della Repubblica di Donetsk. N.D.R.] che l’amicizia e la collaborazione tra i numerosi italiani attenti alle vicende del Donbass ed il popolo di quella regione stanno iniziando a diventare più forti.

Oggi, a due anni quindi dall’apertura del Centro di Verona, è stato fatto un bilancio di questo primo periodo di attività.

“Collaborazione ed amicizia continuano e si rafforzano”.

E’ stato questo il tema degli interventi dei vari ospiti collegatisi da varie località d’Italia in videoconferenza a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia dilagante.

Non è mancata inoltre la presenza del Ministro degli Esteri della DNR, Natalia Nikonorova, che ha aggiornato i presenti sulla situazione in essere e ricordato con affetto le delegazioni che in questi anni si sono recate dall’Italia in visita nella Repubblica di Donetsk.

Come l’ultima in occasione del “Giubileo per i cinque anni della nascita della Repubblica” celebrato nel maggio 2019.

Saluti sono giunti anche da Tskhinval, capitale dell’Ossezia del Sud, tramite la sua Rappresentanza in Italia.

I vari ospiti presenti all’evento, operanti in ambito politico, umanitario, culturale, artistico e giornalistico sono tutti convenuti sul fatto che “i governi vanno ma la gente resta. Anche in Ucraina”.

E questo deve essere il seme da coltivare affinché svanisca l’odio inculcato in coloro che continuano a fomentare la guerra e si riaffermi, invece, finalmente la pace.

LUCA PINGITORE