Vergiate Villaggio del Fanciullo, commemorato Padre Cerri.
Domenica 23 Febbraio 2020, si è svolta la cerimonia di commemorazione di Padre Oreste Cerri, nel ventiquattresimo anniversario della sua scomparsa.
Fondatore del Villaggio del Fanciullo, negli anni del dopo guerra ha ospitato i bambini orfani. Ora la struttura è una ONLUS, con residenza per anziani e una scuola primaria per l'infanzia.
La cerimonia ha avuto inizio alle ore 10 con l'alza bandiera davnti al Sacrario dei caduti, poi all'intrno del Sacrario le Autorità militari hanno depositato la corona di alloro sulla tomba di Padre Cerri e Mons.Giuseppe Vegezzi ha benedetto 5 nuovo foto che ricordano i 5 soldati dispersi, ritrovati rcentemnte dai familiari del Molise e portati al Sacrario dei caduti dello stesso Villaggio del Fanciullo. Molte le Autorutà presenti alla Cerimonia, i gruppi Alpini delle diverse zone del Varesotto, la Fanfara dei Bersaglieri di Vergiate, il Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Vergiate, il Comandate di Polizia Locale dello stesso Comune, il sindaco Maurizio Leorato e la sig.ra Pina Mafodda proveniente da Torino familiare di un disperso portato pochi giorni fa al Sacrario del Villaggio del Fanciullo.
La Celebrazione Eucaristica presieduta dal vicario Episcopale della zona II di Varese mons.Giuseppe Vegezzi e concelebrata da don Claudio Bernasconi, parroco emerito di Vergiate, animata dal coro Harmonia di Vergiate è iniziata con il saluto della presidente del Villagio del Fanciullo sig.ra Gina Fiorani.
L'omelia di Mons.Vegezzi è stata breve ma intensa, parlando della Parobola del Figliol Prodigo, brano tratto dal Vanglo di Luca. Queste le parole dell'omelia:
La Parola di Dio che abbiamo ascoltato, ci parla della Parabola del Figlliol Prodigo, che viene messa in evidenza nell'ultima Domenica dopo l'Epifania,, è un figlio che se ne va da casa, il padre lo lascia libero di andarsene dandogli tutti i suoi beni. Il Figlio sperpera i suoi averi e a quel punto si accorge di aver sbagliato e ritorna dal Padre, il Padre lo accoglia a braccia aperte, è il Nostro Padre, Dio che è pronto ad accoglierci a braccia aperte,. l'amore è più forte del male. Il Figlio torna come servo, ma Il Padre, Dio, dice a tutti noi: tu non sei servo , sei mio figlio. Sta a noi la scelta di essere discepoli del Signore, di questo Dio che noi vogliamo testimoniare.
Al termine il saluto e il discorso del sindaco Maurizio Leorato di cui riporto il testo integrale:
Autorità civili, militari, religiose, associazioni e cittadini tutti, in questa domenica di febbraio commemoriamo il 24° anniversario della scomparsa di Padre Oreste Cerri.
La sua vita è stata contraddistinta da rinunce personali a favore di una grande e completa dedizione verso il prossimo, sia durante la guerra, come guida spirituale per i soldati, sia nella vita a seguire a fianco dei bambini rimasti orfani.
Padre Cerri ha sempre cercato di dare il proprio contributo alla società creando un sistema che generasse sostegno ai più bisognosi. Tradotto: una società che sostiene la società stessa, con un occhio di riguardo per le persone più fragili.
Sembrano lontani quegli anni o forse lo sono; nonostante questo le fragilità permangono e la condizione sociale pur essendosi modificata mantiene sempre quelle criticità.
Per questa ragione, il nostro paese ha ancora bisogno di quel pensiero lungimirante e altruistico di Padre Cerri.
Non possiamo non ricordare quanto poco altruismo c’è in questa nostra società; ognuno è pronto a calpestare i diritti altrui per ottenere un beneficio personale, ad offendere o bullizzare gli altri per apparire migliore. Siamo sempre pronti, a discapito di una sana autocritica, a giustificare i nostri errori puntando il dito sul prossimo e pretendiamo che siano gli altri a fare le cose per noi.
Padre Cerri non ha insegnato questo. A nessuno viene chiesto di dedicare l’intera esistenza agli altri ma di contribuire alla società rispettando il prossimo, rispettando le regole, diventando propositivi, partecipando alla vita civica di un paese attraverso il volontariato, l’associazionismo, organizzando eventi ludici a consolidamento del senso di comunità, diventando attivi sostenitori del bene comune. Una comunità che lavora con la comunità è una comunità che vive le diversità e le fragilità non come un problema o con denigrazione ma con normalità. Siamo noi che costituiamo la società e siamo noi che possiamo condizionarla attraverso azioni e comportamenti che rispettano il buon vivere civile
Se sostituissimo il tempo speso a pronunciare proclami privi di contenuto o ad insultare e denigrare il prossimo con azioni concrete a sostegno della società potremmo contribuire a migliorare questo nostro paese, ad abbattere il muro dell’odio ed a migliorare la qualità della vita in questa società confusa, pigra che vive di false paure. Attraverso questo rappresenteremmo a pieno l’insegnamento che Padre Cerri ci ha lasciato.
Non perdiamo l’occasione di diventare protagonisti del cambiamento. (Maurizio Leorato).
Poi un momento di convivialità con un aperitivoofferto dalla struttura Villagio del Fanciullo e il pranzo.
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato anche quest'anno alla giornata della memoria di Padre Cerri, un sentito ringraziamento alla presidente Gina Fiorani. Appuntamento al prossimo anno nel 25° della scomparsa di Padre Cerri. A.l.