Veneto, bendata per sottoporsi ad una interrogazione
episodio al limite dell'incredibile.
"In questo momento - ha detto Palumbo - non possiamo esprimere giudizi su un episodio che pare un eccesso di zelo che ha portato a un comportamento discutibile, scaturito dalla difficoltà a gestire in dad la situazione delle verifiche"
ha dichiarato la direttrice dell'istituto veneto in cui è avvenuto un triste episodio.
E' dura per gli insegnanti ma anche per gli alunni, seguire le lezioni e la diffidenza nonchè la stanchezza stanno portando sempre più episodi non esattamente edificanti.
Capita che gli alunni siano distratti e accampino ogni genere di scuse per non seguire le elezioni, anche se, da quello che dicono gli insegnanti i problemi ci sono ed alcuni sono di natura tecnica, visto che dall'oggi al domani gli insegnanti magari non tutti ventenni, si sono trovati un mondo nuovo, tecnologico e non semplicissimo.
In mezzo alle difficoltà alcuni chiedono, altri improvvisano oppure si creano situazioni grottesche come questa avvenuta in Veneto, in cui l'insegnante volevano verificare se la studentessa fosse pronta all'interrogazione, e per essere sicura ha imposto la bendatura della ragazza, onde evitare che leggesse.
Un episodio limite, non certo usuale, è bene precisarlo e le prime reazioni a livello politico non si fanno attendere.
“È già particolarmente pesante che le nostre ragazze e nostri ragazzi in tante parti d'Italia siano costretti a seguire le lezioni a distanza senza poter usufruire appieno di quella comunità formativa che è la scuola. Sarebbe bene che non venissero aggiunte altre umiliazioni e altri sacrifici a questa situazione. Noi abbiamo bisogno dei nostri ragazzi per uscire in piedi da questa terribile pandemia e ricominciare a camminare su un sentiero che si basi essenzialmente sul rispetto della persona, delle sue inclinazioni e delle sue attitudini. È grave che, in una scuola pubblica, a una studentessa venga richiesto di bendarsi per sostenere una interrogazione. Una forma di umiliazione. La scuola non serve per dare voti ai nostri ragazzi, ma per formare i cittadini di domani. Chiedo pertanto al ministro dell'Istruzione di informare il Parlamento su quanto è avvenuto a Verona e di predisporre una adeguata ispezione al fine di appurare l'esatto svolgimento dei fatti e assumere le eventuali decisioni del caso.” Così la deputata Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente della Camera dei Deputati, chiede l'intervento del ministro Bianchi sul caso di Verona dove una studentessa è stata bendata per sostenere una interrogazione.