Silvio Garattini contro le pubblicità di snack
Oltre l'80
"frutta e verdura non risultino mai pubblicizzate durante i programmi per bambini", segnala il fondatore e presidente del 'Mario Negri', Silvio Garattini.
Silvio Angelo Garattini (Bergamo, 12 novembre 1928) è uno scienziato e farmacologo italiano, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri".È stato membro di numerosi organismi sia nazionali sia internazionali[3][5], fra i quali si ricordano il Comitato di Biologia e Medicina del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il Consiglio sanitario nazionale e la Commissione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la politica della ricerca in Italia, nonché Membro della Commissione Unica del Farmaco (CUF) del Ministero della Salute.
il Prof. Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, è stato nominato, su iniziativa del Presidente della Repubblica, Cavaliere di Gran Croce, il più prestigioso Ordine al merito della Repubblica.
Le attuali pubblicità hanno un "forte impatto diseducativo" sui piccoli spettatori, avvertono gli esperti dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs e dell'Italian Institute For Planetary Health (Iiph) di Milano, autori di uno studio pubblicato su 'Public Health Nutrition'.
Oltre l'80% delle pubblicità televisive di alimenti trasmesse durante i programmi per bambini non soddisfa le linee guida European Nutrient Profile Model (WHO-ENPM) e più del 50% quelle dell’EU Pledge Nutrition Criteria (EU-PNC).
E' forte l'appello alla società italiana dopo il monitoraggio e lo studio sopra indicato, a causa del forte e diseducativo impatto delle pubblicità che d'altra parte sono gli sponsor di interi programmi televisivi:
a ottobre 2016 e Gennaio 2017, sono state registrate 180 ore di programmi televisivi da sei dei canali italiani più seguiti (Rai1, Rai3, Canale5, Italia 1, La7 e Boing),contenenti quasi 4.000 pubblicità, di cui 810 trasmesse durante i programmi dedicati ai bambini. Di queste, sono state selezionate le pubblicità che promuovevano cibi e bevande e ne è stata valutata l’aderenza ai due modelli WHO-ENPM e EU-PNC.
Sono due gli interventi autorevoli del settore:
“Educare ad una dieta sana è uno degli strumenti più importanti per la prevenzione di numerose patologie - spiega Silvia Scaglioni, nutrizionista pediatrica della Fondazione De Marchi e coautrice dell’articolo - Un mezzo di comunicazione di massa come la televisione può avere un forte impatto diseducativo sui bambini, fascia della popolazione particolarmente vulnerabile e sprovvista degli strumenti necessari per un’analisi critica. Si dovrebbe seguire l’esempio di Rai Yoyo: un canale televisivo dedicato ai bambini, che da maggio 2016 ha bandito completamente ogni tipo di pubblicità”.
“Il fatto che frutta e verdura non risultino mai pubblicizzate durante i programmi per bambini è un dato significativo dell’offerta promossa in TV e sul quale riflettere - aggiunge Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto Mario Negri.
Speriamo ed auspichiamo che come al solito, l'economia non prenda il sopravvento su tutto e tutti, pena la cattiva educazione alimentare con modelli che poi i bambini si trascinano ed utilizzano anche da adulti, con effetti negativi dal punto di vista della loro salute e con un impatto negativo per tutti noi che paghiamo il servizio sanitario nazionale.
Il guadagno in questi casi è sicuro per pochi ( aziende del settore), mentre le spese per le cure saranno come al solito, a carico dei cittadini.