Sanità Sicilia e criticità. Fsi-Usae: Musumeci non risponde e Razza?
Fsi-Usae: “Ferie a rischio per infermieri e personale sanitario degli ospedali siciliani. Musumeci non si degna di rispondere e Razza cosa aspetta a convocare?”
PALERMO 14 GIUGNO - Non c'é pace per la sanità siciliana, come ogni anno nel periodo estivo, all’interno degli ospedali siciliani si registra una “pericolosa” carenza di personale infermieristico, medico, sanitario e socio sanitario che mette a rischio le meritate ferie del personale. A sollevare il problema é la segreteria regionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confermazione Unione Sindacati Indipendenti. Si chiede l' intervento urgente del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dell’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza e del Presidente della VI Commissione regionale Salute, Servizi Sociali e Sanitari Margherita Ruvolo La Rocca.
“E’ necessaria una “reengineering” del Ssr relativamente al personale sanitario carente e, soprattutto di calcolare il reale fabbisogno di Infermieri e Oss. La concomitanza delle ferie estive e la mole di lavoro mette infatti a serio rischio la tenuta del servizio già in sofferenza. La segreteria regionale, nella missiva inviata a Musumeci, Razza e Ruvolo evidenzia che la situazione per quel che riguarda gli ospedali è degenerata da quando si è registrato un aumento dei pensionamenti al quale non ha fatto seguito una sostituzione. Il carico di lavoro è finito, così, sugli altri professionisti in servizio. La situazione- precisa la nota Fsi-Usae - non é più di straordinaria attività lavorativa, ma è diventata cronica e parecchi operatori sono assenti per motivi di salute”.
Dal sindacato denunciano la situazione di stress lavorativo per il personale che ha garantito sinora le prestazioni durante la pandemia. Il diritto delle ferie è inviolabile e va rispettata la normativa per non incorrere in controversie, e l'immediata implementazione di tali figure tramite assunzioni. Il resto d’Italia potenzia gli ospedali e la Sicilia? Il sindacato ha così scritto e allertato le nove prefetture siciliane.
Inoltre il mese scorso in alcune aziende sanitarie sono stati accertati casi di operatori sanitari positivi al tampone per il covid-19 pertanto le assunzioni si rendono necessarie per rispondere anche in modo strutturale alla loro sostituzione durante il periodo di isolamento. “Il problema è generale, con la scadenza dei contratti e l’avvio dei piani ferie estivi il rischio di carenze di personale è reale e concreto. Negli anni precedenti si era già verificata una situazione analoga ed aveva causato la chiusura temporanea di tre unità operative negli ospedali di Messina”, continua il sindacato.
Il sindacato ha rappresentato la situazione con nota al Presidente della Regione Siciliana, all’ Assessore regionale della Salute e al Presidente della VI Commissione regionale Salute, Servizi Sociali e Sanitari e per questo chiede un intervento ed avviare un tavolo che serva per stabilire le esigenze di personale per fronteggiare l’estate. Una ricognizione che gli ospedali e le Asp dovranno fare in tutta fretta per ottenere, dall’assessorato, il via libera alle assunzioni. Il problema è vasto e tornerà a presentarsi.
“Gli allarmi per carenza di personale infermieristico si ripetono, oltre che in estate, a dicembre e poi ancora a febbraio nei picchi influenzali e così via dicendo. Una situazione che va avanti da tempo e che si affronta con i precari. Proprio quello del precariato è uno dei problemi principali della sanità siciliana – scrive ancora la Fsi-Usae - erano stati banditi concorsi e mobilità regionali, ci sono due procedure aperte in corso una per la Sicilia occidentale per infermieri e oss di cui è referente l’ Asp Palermo e una per la Sicilia orientale di cui è referente l’ Asp Catania. Il 25 maggio scorso abbiamo inviato una nota al Presidente della Regione Siciliana e Assessore regionale ad interim per la Salute Nello Musumeci per un sollecito presso le Aziende Sanitarie siciliane capofila. Il termine per la presentazione delle domande è scaduto a novembre 2019 e non si sono avute più notizie. Ad oggi sussiste solo l’approvazione degli ammessi del bacino orientale. Con la nota prot. N. 4423/05/202, infatti, il sindacato ha chiesto di conoscere con sollecitudine lo stato dell’arte delle mobilità già bandite, le tempistiche per l’espletamento delle procedure, l’auspicabile conclusione delle fasi con la pubblicazione delle graduatorie e sollecitato un intervento diretto a sbloccare gli eventuali ostacoli burocratici”.
La Fsi-Usae chiede adesso all’assessore Razza di entrare nel merito del problema generale e di rivedere le piante organiche di tutte le strutture sanitarie dell’Isola, è necessario garantire l’assistenza in tutti i periodi dell’anno e dare le giuste risposte al personale precario da anni.
“Sulla questione, dopo tanti appelli da tutta la Sicilia – conclude la nota della Fsi-Usae Sicilia – attendiamo risposte e una convocazione dalla regione e dall’assessorato regionale della salute a tutela dei lavoratori ma soprattutto dei pazienti e della qualità dell’assistenza. Il Presidente Musumeci non si degna neanche di rispondere, certo la buona e corretta comunicazione va curata, ed è nostra consuetudine, e avere come stile non rispondere è una sciatteria. Un esperto governatore deve saper scegliere con attenzione gli interlocutori adatti e gli argomenti più appropriati, fattori essenziali per risolvere al meglio i problemi. Scegliere un interlocutore di comodo è un errore. Crediamo che il rischio è che lo stato di agitazione per il malessere del personale sanitario e della Seus 118, come un “virus”, potrebbe estendersi a tutto il personale dell’Isola”.