Romagna, donne discriminate rispetto ai pescatori uomini, sentenza
soci legati da vincolo affettivo di coppia (coniugati, conviventi o anche solo legati affettivamente) non venga riconosciuta una doppia quota di pescato, nonostante siano tenuti entrambi a svolgere i compiti di pesca e manutenzione affidati dalla cooperativa»
Parliamo della cooperativa Copego, ovvero Consorzio Pescatori di Goro," è leader nel settore della molluschicoltura in Italia, con 581 soci suddivisi in numerose categorie di pesca e di mestiere. Le attività di acquacoltura di molluschi bivalvi, con particolare attenzione alla venericoltura viene svolta nell’alto Adriatico in concessione nella laguna- sacca di Goro nella provincia di Ferrara.", così viene descritto il loro operato nel sito della cooperativa.
La cooperativa e' al centro di un caso di discriminazione nei confronti delle pescatrici, dopo il ricorso della consigliera di parità regionale, Sonia Alvisi, accolto dal giudice del lavoro di Ferrara, Monica Bighetti, come riporta La Nuova Ferrara.
Di cosa si tratta?
La parte di regolamento cooperativo bocciato dal giudice «prevede che ai soci legati da vincolo affettivo di coppia (coniugati, conviventi o anche solo legati affettivamente) non venga riconosciuta una doppia quota di pescato, nonostante siano tenuti entrambi a svolgere i compiti di pesca e manutenzione affidati dalla cooperativa». E in un ambiente lavorativo composto in grande prevalenza da soci di sesso maschile «l'effetto pratico- ha dedotto Alvisi- è quello di indurre le socie a recedere dalla cooperativa e di scoraggiarne l'ingresso di nuove, dal momento che il loro lavoro non avrebbe alcuna valorizzazione economica».
Si fa riferimento ad un regolamento tra l'altro non presente sul sito della cooperativa, cui diamo possibilità di replica, per capire come sia stato possibile non tenere conto del lavoro delle donne pescatrici.
La discriminazione avevo portato problemi di natura interna che ora potrebbero essere suoperati:«il nostro intervento è stato determinante, perchè una trentina di soci e socie dal 2018, anno di approvazione del regolamento che ora dovrà essere cambiato, tentavano con le ordinarie azioni civili di mettere fine a questa situazione di discriminazione, e per questo sono stati più volte esclusi dalla cooperativa», ha aggiunto Sonia Alvisi sulla Nuova Ferrara.
Una sentenza importante che farà discutere in Romagna e la cui portata apprezzata in regione, ha indotto a pubblicizzarla; il tribunale ha anche «reputato misura necessaria a rimuovere gli effetti della regola discriminatoria la pubblicazione del dispositivo su un quotidiano locale, per informare la collettività dei soci che in gran parte avevano approvato il regolamento della sua portata discriminatoria con "l'effetto general-preventivo e deterrente"».