Roma e Napoli, rom cercavano di portare batterie esauste in Romania
Direzione Antimafia misure cautelari per 28 persone
I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma e del Gruppo Carabinieri Forestale di Roma - NIPAAF, gli agenti della Polizia di Stato del Compartimento Polizia Ferroviaria di Roma, della Polizia Locale di Roma Capitale e della Polizia Locale della Città Metropolitana di Roma Capitale, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal Tribunale Ordinario di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 23 persone – 8 agli arresti domiciliari, 11 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 4 misure interdittive del divieto di esercitare attività di impresa per mesi dodici – ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati contro l'ambiente, traffico illecito di rifiuti.
Uno spiegamento di forze non da poco, e complessa l'organizzazione messa in piedi, per fronteggiare l'attività criminosa tra Roma e Napoli: soggetti di etnia rom che sistematicamente, più volte al giorno, depredavano di batterie il Centro di Raccolta AMA di Cinecittà e le rivendevano ad un’organizzazione con base a Tor Sapienza, composta anch’essa da soggetti di etnia rom, che a sua volta o lo esportava verso l’estero (Romania).
Una rodata organizzazione che recuperava e reimmetteva in commercio le batterie, con giro stimato di 400.000 euro per soli sei mesi di attività. Ma non è finita qui: sono state sequestrate complessivamente circa 40 tonnellate di batterie esauste, delle quali la metà occultate a bordo di un TIR diretto in Romania, sequestrato ad aprile 2019 lungo l’autostrada Roma Firenze nei pressi di Fiano Romano, e sono state tratte in arresto tre persone oltre al sequestro di undici automezzi impiegati nel traffico di rifiuti.