Palermo: l’ex PM Antonio Ingroia condannato per peculato
ll GUP di Palermo ha condannato, per peculato, l’ex Pubblico Ministero a un anno e 10 mesi per essersi appropriato di indennità non dovute.
ll GUP di Palermo ha condannato, per peculato, l’ex Pubblico Ministero a un anno e 10 mesi per essersi appropriato di indennità non dovute.
Le indagini erano nate da una segnalazione della Corte dei conti riguardante il periodo in cui Ingroia era stato nominato amministratore della società regionale Sicilia e-Servizi dall'ex governatore Rosario Crocetta.
A conclusione del processo, celebrato col rito abbreviato davanti al gup Maria Cristina Sala, l’ex Pubblico Ministero a un anno e 10 mesi per essersi appropriato di indennità non dovute, ma è stato assolto dall'accusa più grave, quella di essersi intascato l'indennità premiale di 116 mila euro, che oggi dovrà essergli restituita.
Secondo l’ex Pubblico Ministero “Sono stato invece condannato per peculato, con un'accusa che definisco ridicola".
Nella sua veste di liquidatore della società partecipata , durata tre mesi, Antonio Ingroia si sarebbe appropriato di indennità non dovute, ma si scusa perché, a suo dire, riceveva solamente 3 mila euro al mese per quell’incarico e non bastavano per coprire le spese per lui che proveniva da Roma, mentre il suo predecessore che veniva soltanto da Catania ne aveva diritto.
L’ex PM sostiene di avere il merito di aver ridotto le spese della società da 100 mln di euro a 7 mln facendo risparmiare milioni di euro alla regione denunciando anche una serie di reati che la la procura di Palermo non ha mai deciso di indagare.