Norvegia, scoperto cadavere in una casa di Oslo: uomo morto da almeno nove anni.
Il decesso sembrerebbe avvenuto per cause naturali. Il caso ha riacceso un dibattito sulla riduzione dei contatti fisici nella società e i tanti i decessi solitari nelle abitazioni degli anziani
Norvegia, scoperto cadavere in una casa di Oslo: uomo morto da almeno nove anni. Il decesso sembrerebbe avvenuto per cause naturali. Il caso ha riacceso un dibattito sulla riduzione dei contatti fisici nella società e i tanti i decessi solitari nelle abitazioni degli anziani
Un cadavere di un 60enne, presumibilmente morto per cause naturali da ben nove anni, è stato rinvenuto in un appartamento di Oslo in Norvegia. La scoperta è stata fatta dal custode del complesso abitativo in cui si trovava. Lo ha comunicato la polizia norvegese. Secondo la polizia scientifica, l'uomo è morto per cause naturali nell'aprile del 2011. Ciò sulla base di alcuni elementi, tra cui una lettera, trovati nella sua abitazione. Secondo l'emittente statale NRK, l'uomo aveva 60 anni, era stato sposato più di una volta, e aveva anche dei figli. Tuttavia, i vicini hanno dichiarato che era molto solitario e preferiva stare tra sé e sé. Quando non lo hanno più visto, hanno assunto che si fosse trasferito o che fosse stato portato in un istituto. Invece, il corpo dell'uomo è stato trovato nove anni dopo dal custode, che voleva entrare nell'appartamento per fare dei lavori di manutenzione. L'uomo, nonostante fosse spirato, ha continuato a ricevere la pensione fino al 2018, quando l'amministrazione non è più riuscita a mettersi in contatto con lui, e ha continuato a pagare le bollette regolarmente in modo automatico dal proprio conto bancario. L'ispettore della polizia di Oslo Grete Lien Metlid ha detto all'emittente NRK che lei e i suoi colleghi hanno pensato molto a come potesse essere successo. La polizia ha aperto un'indagine su quanto accaduto. Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un fenomeno che riguarda le persone dai 60 anni in su, il 20% della popolazione, che rimangono sole, senza parenti, amici o conoscenti e si lasciano andare piano piano in un’inedia che alla fine li uccide. L’uomo era ormai in decomposizione, la casa puzzolente, piena di resti di cibo avariato. Aveva solo 60 anni e non era povero ma non aveva né amici, né lavoro, né moglie o parenti. O meglio i figli non volevano più sapere nulla di lui. Così per nove anni nessuno ha scoperto il cadavere. Se non fosse stato per il custode del complesso abitativo, per una normale manutenzione dell’immobile, chissà quando qualcuno si sarebbe accorto della sua dipartita. In Europa, Italia compresa, la struttura di famiglia tradizionale sta collassando. La popolazione anziana è così tanta da andare al di là delle capacità di cura familiare. Le case di riposo costano troppo e così i vecchi si ritirano nella loro solitudine. Recentemente le autorità europee hanno ammesso di aver perso le tracce di 500mila persone che sarebbero centenarie. In Giappone, per esempio, dove il fenomeno della riduzione dei contatti fisici nella società, è ancora più diffuso, ha fatto scalpore nel 2010 il caso di Sogen Kato, dichiarato a 111 anni l’uomo nipponico più vecchio ma che invece era morto da 30 anni senza che nessuno se ne fosse accorto.