Non disturbate gli orsi in letargo. In Russia ancora non è primavera

Russia, Di Maio, Afganistan, PentaNATO

Non disturbate gli orsi in letargo. In Russia ancora non è primavera

Se l'Occidente prosegue con la politica di aggressione verso la Russia, tutta l'Europa sarà in pericolo. Le batterie ICBM russe dal territorio di Kaliningrad sono in grado di raggiungere qualsiasi capitale europea. Non lo dimentichino i capi di Stato dei paesi europei. Al PentaNATO fa comodo la pandemia da usare come arma. I ricorsi storici ritornano sempre. Anche le due grandi guerre mondiali furono precedute da una epidemia. E spero questa volta di peccare di presunzione, ma all'orizzonte vedo la stessa crisi geopolitica che anticipò le due grandi guerre. Mi auguro che i leader dei governi europei, prendano una posizione ferma contro il PentaNATO per non farci trascinare in una nuova guerra. Purtroppo l'Italia non può contare su un Foreign Office di alta levatura, ci dobbiamo accontentare di quello che il Maitre ci assegna. E le ultime sue parole non lasciano ben sperare. Ascoltare le sue dichiarazione di riconoscersi il merito del ritiro delle truppe dislocate in Afghanistan, ci chiarisce il suo alto spessore. Dimentica che il ritiro fu deciso dal presidente Trump e non da altri. Il ritiro doveva essere tout court, fu rinviato in attesa di stabilità nell'aria. Nulla è cambiato in quel quadrante, ma stranamente è stato deciso il ritiro. Solo un analista disattento puo credere al ministro guascone. Quello che è stato annunciato in pompa magna dal piccolo uomo saccente dalla sede NATO di Bruxelles, ha altre finalità. In questo momento per gli Stati Uniti e la NATO le priorità sono altre. Indovinate quali? Rafforzare il fronte orientale dell'Europa. Gli Stati Uniti stanno vivendo la crisi economica più complessa dalla fine della seconda guerra mondiale. Hanno assolutamente bisogno di provocare un conflitto per evitare il downgrade. La scintilla è scaturita dal progetto strategico russo-tedesco North Stream 2, che non piace agli Stati Uniti. Unirà, appena saranno terminati i lavori degli ultimi 150 km in territorio tedesco, le due coste del Baltico. Il presidente Vladimir Putin sa bene che la pandemia da coronavirus ha esacerbato gli animi e le controversie geopolitiche esistenti. Senza l'apertura di un dialogo, sarà difficile che i rapporti non si deteriorino ulteriormente. Il Covid 19 è una grande sfida per l'umanità, ha accelerato i cambiamenti strutturali di molti Paesi impreparati ad affrontare l'emergenza. Le tensioni in essere con la pandemia si sono accentuate, proprio come accadde con l'avvento delle due grandi guerre. Ci sono tutte le precondizioni degli anni '20 e '30. La crisi, come allora, ha elevato la stratificazione sociale, il populismo, i radicalismi e il linguaggio politico è diventato sempre più violento. Tutto questo avrà una impatto violento sui rapporti internazionali rendendoli precari e volti all'odio.  Saranno tante le crisi diplomatiche che si apriranno. Una vedrà la Turchia come attore principale contro la Grecia, per l'occupazione di Cipro e contro la Russia per il recente genocidio in Armenia. Non meno importante è lo stato di crisi tra Israele e Iran, altro quadrante strategico è il nord africa in perenne fibrillazione. Anche la catastrofica seconda guerra mondiale esplose per l'incapacità e il fallimento di risolvere centralmente i problemi che affliggevano il mondo. I tempi sono diversi, non credo che il prossimo conflitto sarà lungo, perché se lo fosse, visto le armi di cui dispongono i paesi, assisteremo alla fine della nostra civiltà. Non possiamo rimanere però statici senza fare nulla. Dobbiamo affidarci alla Diplomazia e Intelligence per evitare un nuovo conflitto. Non è il momento delle ritorsioni. Il mondo ha bisogno di ripartire, c'è urgenza di confronto per trovare una via di uscita per riaffiorare tutti insieme dalle sabbie mobili in cui la pandemia ci ha collocati. Se ne può uscire solo se alla testa della corda ci sono i paesi che hanno avuto un impatto minore contro il coronavirus, tutti gli altri dovranno contribuire a dare il sostegno in base alla forza di cui dispongono. Sono sicuro che dal pantano si esce più uniti e fortificati. Bisogna fare uno sforzo perché se non si segue questa linea, sarà inevitabile uno scontro con la Cina. Il paese che meno ha risentito dalla pandemia, ha un grosso problema, la sua economia indirizzata al mercato estero e il numeroso popolo da sfamare. Se si ferma l'economia mondiale, automaticamente l'elefante cinese si siede. E la Cina non può permetterselo, salterebbe lo stato sociale e il PCC sarebbe a rischio tenuta nonostante il controllo sulle persone. La sua migliore speranza è cercare di rimanere competitiva con altre nazioni e tentare di mantenere la pace sui suoi confini, India, Russia, per evitare di dover combattere una guerra su più fronti. Tutto si decide in queste ore, il futuro di proseguire ancora sulla strada della pace è nelle mani della Germania. Se la Germania segue la NATO, la Russia è isolata. L'alleanza statunitense-tedesca con il sostegno della Turchia e il Giappone, porterà ad un'ulteriore suddivisione della Russia in più nazioni. Non è fantalolitica ma analisi di geopolitica. Se la Germania al contrario stringe un patto con Mosca, cosa plausibile, visto che Putin ai tempi della Stasi nella DDR, era il capo dell'agente Angela Merkel, allora gli scenari saranno da brividi. Si ricostruisce il vecchio asse nazista, Germania, Turchia e Giappone con l'aggiunta di Mosca. Putin non ha mai nascosto di riproporre il vecchio impero sovietico, non old style, ma nazionalista. Se accadrà l'Europa si sbriciolerà e Putin riporterà sotto il vessillo di San Giorgio tutti quei paesi ribelli che nel passato hanno chiesto l'indipendenza oltre ad allargare l'influenza sui Balcani. Non riesco a vedere altro che una Guerra nel prossimo futuro per ripristinare gli equilibri tra gli Stati. Il problema è che pochi non capiscono la verità, per loro è troppo difficile da capire. Ma se non si fa presto, ciò che appare ancora invisibile può trasformarsi in qualcosa di apocalittico. 

Maurizio Compagnone