Ncc, i soldi non arrivano? Scoperto il motivo
Precisazioni e dettagli nelle parole di Nando Verotta.
Non si può accettare che venga scritto da 11 sigle taxi in una lettera aperta a Giorgia Meloni di F.lli d'Italia, che il ritardo nelle erogazioni dei contributi relativi ai Centri Storici è frutto di richieste non dovute da parte di certi titolari di autorizzazione NCC, rei con "questa corsa" al Ristoro di bloccare le pratiche di chi aveva diritto ad ottenere tale sostegno economico.
Lettera aperta inviata al Gruppo Parlamentare di Fratelli d'Italia in relazione ad un emendamento (primo firmatario On. Paolo Trancassini, ex Sindaco di Leonessa - Ri) rivolto a sollecitare il bonifico del contributo del decreto "centri storici" per gli NCC.
Gentile Presidente Meloni, Egregio Presidente Lollobrigida,
ancora una volta siamo costretti a prendere atto di una iniziativa presa con una certa superficialità da un esponente del vostro partito, in relazione al comparto del trasporto pubblico non di linea taxi ed ncc, come già avvenuto in passato con la presentazione di alcuni emendamenti a firma di Deputati di Fratelli d’Italia, in favore di nota multinazionale californiana e di operatori che spesso hanno agito in modo abusivo.
Stiamo oggi parlando di una iniziativa relativa alla presentazione di un’interrogazione di alcuni vostri deputati, di cui il primo firmatario è l’On. Paolo Trancassini.
L’interrogazione fatta su richiesta di Anitrav (associazione di noleggiatori con conducente), riguarda le criticità di erogazione, da parte dell’Agenzia delle entrate, del contributo previsto dall’art. 59 Decreto-Legge 14 agosto 2020, n. 104, poi convertito con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020 n. 126, in modo specifico per le imprese che svolgono autoservizi di trasporto pubblico non di linea.
Per tali soggetti, il criterio necessario per accedere al contributo, consiste nello svolgere la propria attività all'intero del territorio di comuni a forte vocazione turistica, di cui al comma 1, della suddetta norma.
Secondo quanto riportato nel testo dell’interrogazione presentata da vostri esponenti, si chiede lo sblocco di tali contributi anche in favore di titolari di autorizzazioni di noleggio che hanno operato nei centri storici, malgrado si avvalgano di titoli rilasciati in comuni che distano centinaia di chilometri da tali centri.
Una interpretazione che risulta palesemente in contrasto con quanto stabilito dalla normativa nazionale di settore, dichiarata costituzionale ed in linea con il diritto comunitario, nonché con quanto stabilito da decine e decine di sentenze del consiglio di stato, di tribunali amministrativi e penali, per le quali il servizio di noleggio deve operare prevalentemente nel territorio del comune e/o della città metropolitana dove è stata rilasciata l’autorizzazione, tendendo a soddisfare il fabbisogno di mobilità dei cittadini di quel territorio.
Ora, da quanto ci risulta, vorremmo evidenziare che questa corsa al contributo da parte di chi non ne ha diritto, sta bloccando anche le pratiche di chi ne è legittimamente il destinatario, mettendo in ulteriore difficoltà molti colleghi che già stanno vivendo un periodo di crisi senza precedenti.
A tal proposito vorremmo anche invitare l’Onorevole Trancassini, primo firmatario dell’interrogazione in oggetto, ad occuparsi di altre tematiche, dato il palese conflitto di interessi in cui si trova e che affonda le proprie radici nel periodo in cui venne eletto Sindaco nel comune di Leonessa (Rieti).
L’Amministrazione di Leonessa, infatti, in quegli anni decise di mettere a bando 7 autorizzazioni di ncc, alcune delle quali furono assegnate ad un noto dirigente del sindacato Anitrav e malgrado le nostre ripetute segnalazioni e gli inviti allo stesso Comune per effettuare dei controlli, queste autorizzazioni hanno operato e continuano ad operano prevalentemente, se non esclusivamente, nella città di Roma.
La domanda sorge dunque spontanea: che senso ha sventolare la bandiera della legalità, quando poi si sostiene politicamente chi ha fatto del non rispetto delle regole uno stile di vita?
Che senso ha gridare al mondo “prima gli italiani” se poi si strizza l’occhio a chi si è recato nei paesi dell’est Europa, con l’intento di portare autorizzazioni di noleggio estere per operare in barba alle nostre leggi in Italia?
Come si fa a stare dalla parte di chi si fa ambasciatore di Uber, nota applicazione Californiana che in Italia è sotto inchiesta per aver sfruttato poveri rider "pagati a cottimo 3 euro a consegna", "derubati delle mance” e "puniti", nonché società tra le più contestata dai tassisti di mezzo mondo in quanto colpevole di aver seminato povertà e disperazione nel settore?
Crediamo che questa aspetti vadano chiariti al più presto poiché chi da sempre dichiara di essere vicino ai bisogni della nostra categoria e convinto paladino del rispetto delle Leggi e dei Regolamenti, non può fare questi scivoloni.
Cordiali saluti
In allegato:
1) Interrogazione a risposta in Commissione ( 5 – 05640 )
2) Copia titoli autorizzativi rilasciati al responsabile Anitrav dal Comune di Leonessa
3) Link comunicato Anitrav: https://anitrav.com/news/roma---camera-dei-deputati---on--paolo-trancassini--fdl--raccoglie-la-richiesta-di-anitrav-per-inter.htm