L'AIME (Associazione Imprenditori Europei) scrive al presidente Fontana.
Gentilissimo Presidente Fontana,
nel corso della riunione settimanale della Giunta di AIME (Associazione Imprenditori Europei) si è deliberato di sottoporre alla sua cortese attenzione queste nostre brevi considerazioni.
Il nostro paese, in particolare la nostra Regione sta attraversando una fase difficile, impegnativa ma siamo sicuri che, come sempre ha saputo reagire la Lombardia, l’Italia intera saprà superare questa fase.
Oggi di tutto abbiamo bisogno tranne di esasperare questa situazione e trasformarla in un ring politico/partitico, di mezzo c’è la salute dei cittadini.
Siamo certi che tutti, politici, imprenditori, lavoratori sapranno accantonare gli interessi di parte a favore dell’interesse generale del paese e della salute, tutti dobbiamo remare nella medesima direzione.
Il Corona Virus sicuramente deve preoccuparci ma non deve farci cadere nel panico, anzi chi oggi guida le Istituzioni, le Associazioni Datoriali e Sindacali, le Pubbliche Amministrazioni devono compiere uno sforzo per informare correttamente la popolazione su cosa è il Virus e come ci si deve comportare.
Minimizzare o amplificare questa situazione sono due atteggiamenti opposti tra loro ma entrambi deliteri.
Il Corona Virus colpisce la salute dei cittadini, ricordiamo però che è poco più di una influenza.
Le misure adottate sono sicuramente state decise con oculatezza e non intendiamo certo sostituirci a chi è chiamato a decidere per il bene comune.
Ci permettiamo però di evidenziare come questa situazione rischia di creare una nuova e ancor più forte epidemia: la crisi delle Piccole e Medie Imprese oggi chiamate ad uno sforzo senza precedenti.
Un professionista, un imprenditore non ha alcun Welfare che possa intervenire a suo sostegno e della propria famiglia per aiutarlo a superare questa delicata fase economica e finanziaria.
Certamente siamo consci che la situazione che stanno affrontando i cittadini e le aziende della zona rossa sono gravose, ma altrettanto impegnative sono le situazioni del resto della Regione Lombardia.
Basti pensare alle chiusure di bar, pub mercati ecc. per renderci conto del danno economico che queste aziende, anche se lontane dal focolaio, stanno subendo.
Abbiamo letto che il Governo ha deciso, per le aziende e i cittadini della zona rossa, di rinviare il pagamento delle tasse e delle bollette ecc., ricordiamo che comunque tra 30 giorno dovranno farci comunque fronte.
Le imprese della zona gialla, che pur hanno subito una forte contrazione delle proprie entrate come potranno affrontare le scadenze immediate?
Per queste ragioni le chiediamo di concordare con il Governo che siano inserite anche le attività della zona gialla nel rinvio dei pagamenti.
Non solo chiediamo che il rinvio sia più lungo e che si possa valutare, per le imprese di tutto il territorio lombardo, una riduzione di quanto previsto.
Le chiediamo di valutare una possibile rimodulazione dell’addizionale Irpef Regionale della prossima scadenza.
Le chiediamo inoltre di farsi promotore verso i Comuni, ad esempio con un accordo con Anci, affinchè le stesse Amministrazioni Comunali possano deliberare sconti e rimodulazioni delle tasse comunali (Tari, Tarsu, Suolo Pubblico, Affissioni ecc.).
Ancora chiedere agli istituti bancari di predisporre dei budget da destinare alle aziende Lombarde per far fronte all’attuale situazione.
Certo prima viene la salute dei cittadini ma se non prevediamo misure atte al contenimento delle perdite economiche rischiamo di trovarci tra qualche settimana ad affrontare situazioni altrettanto delicate.
Nel ringraziarla dell’impegno che sta dedicando a questa inedita situazione, certi che vorrà prendere in considerazione queste semplici suggerimenti, la salutiamo cordialmente e le auguriamo un buon lavoro.
Varese, 26 febbraio 2020
Il Segretario Generale
Gianni Lucchina