La bufala della previsione del coronavirus
Le bufale sempre e comunque, soddisfano i bisogni e le aspettative e provocano fiumi di inchiostro.
Il caso nasce da Sylvia Browne, all'anagrafe Sylvia Celeste Shoemaker (Kansas City, 19 ottobre 1936 – San Jose, 20 novembre 2013), è stata una sensitiva, saggista e insegnante statunitense.
Una personalità volta alla comunicazione e agli scoop, in realtà nulla di buono.
A seguito di verifica empirica, i 115 casi investigativi, in cui lei asseriva di aver fornito informazioni utili, si sono rivelati essere in realtà tutti fallimenti completi con una percentuale di indicazioni corrette pari a zero[2].
Fu processata e condannata per frode finanziaria (investment fraud) e appropriazione indebita (grand theft) nel 1992[3].
Se ne parla per una parte di testo in inglese, tradotto e cirolante in tutto il mondo.
La "rivelazione" è stata smontata e analizzata da Pagella Poltica:
"la previsione si è rivelata falsa e in cui si parlava della diffusione nel 2010 di un virus proveniente da degli uccelli esotici.
Per quanto riguarda invece lo scenario previsto per il 2020, i dettagli della previsione sono vaghi e generici: temporalmente, nella versione in lingua originale, si legge che la diffusione avverrebbe «attorno al 2020», il che indica potenzialmente un arco di tempo piuttosto ampio; si fa riferimento ad una «polmonite» ma le forme in cui questa patologia può presentarsi sono varie e gli esiti differenti; inoltre, la veloce diffusione e le numerose vittime legate ad una patologia simile avevano un esempio recente in quanto accaduto con la Sars nel 2002."
E pensare che la signora fu fondatrice di una sua propria chiesa, la Society of Novus Spiritus, che definiva di orientamento cristiano gnostico.
In Italia soprattutto negli anni scorsi, abbiamo avuto fior di pensatori e scienziati, non abbiamo bisogno di rivolgerci a streghe e stregoni altrui, bastano i nostri.