Il Governo taglia fuori il Comparto Difesa e Sicurezza

Concertazione economica e Decreto Ristori

Il Governo taglia fuori il Comparto Difesa e Sicurezza

Concertazione economica e Decreto Ristori. Il Governo taglia fuori il Comparto Difesa e Sicurezza

Ennesima tegola sul Comparto Esercito. La concertazione, tramite video tele conferenza, ha mostrato la totale assenza di comunicabilità tra i Delegati Co.Ce.R. Esercito e il ministro della Funzione Pubblica, On. Le Fabiana Dadone. Tale mancanza di convergenza è dovuta, non all’ausilio del mezzo utilizzato, ma ad una discussione infruttuosa che manifesta tutti i suoi limiti in termini di «riconoscimento di rappresentatività del personale» militare, che consta di 165 mila donne e uomini che vestono la divisa e tutelano il nostro Paese.

In una nota stampa, il Co.Ce.R. Esercito ha sottolineato proprio questa «disattenzione» riscontrata anche «nell’azione di Governo che ha stanziato fondi cospicui per le Forze di Polizia nel decreto-legge Ristori e nulla di significativo per le Forze Armate, nonostante le Autorità politiche e militari del Ministero della Difesa abbiano rappresentato le esigenze del personale».

Il Co.Ce.R. ha, tuttavia, posto all’attenzione del tavolo concertativo e del ministro Dadone «il mancato riconoscimento economico della specificità, il mancato avvio della riforma della previdenza e la revisione della Legge n.244 del 2012, prevedendo una rivisitazione del modello Difesa».

Dinnanzi a questo scenario, ha rilevato il Co.Ce.R. «i militari non possono accettare un incremento economico simbolico a fronte di una richiesta costante di impegni in Patria e all’Estero»; rivendicando «un finanziamento mirato, congruo e strutturale per la specificità del Comparto Difesa e Sicurezza, aprendo nell’immediato un confronto con la Funzione Pubblica sulla previdenza».

Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri ha dichiarato ad Adnkronos che il suddetto atteggiamento del Governo «mortifica le Forze Armate».

Gasparri ha evidenziato come «ancora una volta il Governo si riempie la bocca di belle parole per le Forze Armate e se ne dimentica quando c’è da stanziare i fondi necessari». Parole dure, quelle del senatore che fanno il paio con la mancata convocazione del comparto «in vista della manovra economica. A questa serie negativa - ha continuato Gasparri - si aggiunge anche il ministro Dadone che liquida con superficialità le richieste dei Cocer e ignora una situazione che per il personale sta diventando insostenibile».

Gli incrementi economici sono «irrisori» e «mortificano donne e uomini in divisa». Infine, Gasparri chiede che il Governo riveda «gli stanziamenti e anche nel decreto Ristori si prevedano maggiori fondi per destinare alle Forze Armate quanto dovuto, anche in virtù - rimarca il senatore forzista - di quella specificità che viene evocata quando si tratta di doveri e ignorata quando invece riguarda i diritti del personale. Lodi a parole, calci nei fatti dalla maggioranza» ha chiosato Gasparri.

Paola Gentile