Gallarate, era in convento eppure condannata a titolo definitivo a 2 anni, 4 mesi e 15 giorni.

Gallarate, era in convento eppure condannata a titolo definitivo a 2 anni, 4 mesi e 15 giorni.
monaca

Si nascondeva presso il convento delle “Benedettine dell’adorazione perpetua del S.S. Sacramento”.

Di Giuseppe Criseo

Sembra uscita da un romanzo la storia della monaca che non era tale: tutto parte da una telefonata della " Madre Superiora del Monastero di Vicoforte (provincia di Cuneo), che avrebbe chiesto alle suore del citato convento gallaratese di ospitare una donna, nipote di una consorella, colpita da un malore e ricoverata presso l’ospedale di Gallarate, che aveva necessità di un posto per dormire in zona. "

Sembra dai dati acquisiti che la donna, una quarantasettenne originaria di Acqui Terme (AL), condannata a titolo definitivo a 2 anni, 4 mesi e 15 giorni, per i reati di sostituzione di persona, truffa, furto e falsità in genere, destinataria di un provvedimento di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palermo, soggiornasse spesso nei conventi..

Era stata presso l' Accoglienza “NEGRI” di Legnano (MI), in cui aveva soggiornato pochi giorni prima di raggiungere il convento di Gallarate, portando via le chiavi dell'alloggio, episodio denunciato ai Carabinieri di Legnano.

Un modo di fare che ha insospettito le monache vere che hanno allertato gli agenti:" la sospettata, la quale è apparsa subito cordiale e collaborativa, ma non in grado di comprovare la propria certa identità, disponendo solo di una tessera sanitaria. Gli operanti hanno quindi chiesto i dati anagrafici alla donna, ma quest’ultima dava diverse indicazioni sulla propria data di nascita, comunque diversa da quella indicata nella tessera sanitaria. La donna è stata, pertanto, accompagnata presso gli Uffici del locale Commissariato per essere sottoposta a fotosegnalamento, con richiesta dei precedenti dattiloscopici, al fine di addivenire alla sua compiuta identificazione".

Alla fine gli agenti sono risaliti alla vera identità: R.T., destinataria del provvedimento restrittivo, di Palermo, che doveva scontare una pena residua di anni 2, mesi 4 e giorni 15 di reclusione.

E' stata denunciata per i reati di sostituzione di persona e false attestazioni a p.u. sulla propria identità ed in forza del provvedimento emesso dall’A.G. palermitana e associata presso la Casa Circondariale di COMO.