Donna, 21 anni, uccisa dai leoni dopo essere entrata nel recinto della riserva di caccia
La 21enne è morta dopo essere stata attaccata dai leoni durante la sua giornata lavorativa. La polizia sta ora indagando sulla morte nella riserva di caccia di Limpopo, in Sudafrica - VIDEO
Una giovane donna che lavora in una riserva di caccia è stata uccisa dai leoni. Swans van Wyke, 21 anni, stava eseguendo i suoi compiti quotidiani nel recinto quando è stata attaccata dai felini. E' stata trovata morente vicino al cancello con ferite devastanti dopo essere fuggita dalla gabbia e aver avvisato il personale urlando. Era coperta di sangue con un morso profondo e ferite da artiglio. I paramedici si precipitarono sulla scena ma, nonostante i loro sforzi, è stata dichiarata morta sulla scena. Il tutto è accaduto lo scorso giovedì. La polizia sta indagando sulla riserva di caccia di Bela-Bela a Limpopo, in Sudafrica. È stata inoltre aperta un'inchiesta. Il portavoce della polizia sudafricana, il colonnello Moatshe Ngoepe, ha dichiarato: "Le nostre indagini iniziali mostrano che stava svolgendo le sue funzioni quando è stata attaccata da un numero sconosciuto di leoni. "Le circostanze che hanno portato a questo tragico incidente sono ancora sconosciute in questa fase". La polizia non ha potuto dire se i leoni coinvolti sarano soppressi. La riserva è ora chiusa al pubblico. Non è la prima volta che capitano episodi simili: nell'agosto dello scorso anno, ad esempio, Leon van Biljon, di 70 anni, proprietario di una riserva, noto anche come "The Lion Man", evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato ucciso dopo essere entrato nel suo recinto dei leoni per cercare di riparare una recinzione rotta. I tre leoni che lo hanno attaccato - Rambo, Nakita e Katryn - sono stati soppressi in seguito alla Mahala View Lion Game Lodge a Hammanskraal, a nord di Pretoria, in Sudafrica. Ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=TNNPT6n8dWA.Da tempo gli zoo e le riserve naturali avvertono i dipendenti e visitatori dei rischi, poiché gli animali ospitati, anche in cattività, rimangono comunque specie selvatiche e non abituate all’interazione ravvicinata con l’uomo. Un consiglio, tuttavia, spesso ignorato, considerati i numerosi incidenti verificatesi nel corso dell’ultimo biennio.