"Centro stupri", il gip archivia il caso
La t-shirt della polemica non fu istigazione a delinquere
"Centro stupri": nel giugno del 2020 il caso aveva fatto tanto discutere.
La Procura di Udine aveva individuato il gruppo: tutti ragazzi di buona famiglia e non più che ventenni, che avevano ideato, condiviso ed esibito sui social lo slogan "Centro stupri" e li aveva iscritti sul registro degli indagati. La scritta era comparsa anche su alcune T-shirt indossate durante una cena a San Daniele del Friuli nel giugno 2020 e usata per riservare un tavolo in una discoteca di Lignano (Udine).
Il reato ipotizzato: istigazione a commettere atti di violenza sessuale e quello, ulteriore, riconducibile a motivi di discriminazione razziale.
Ora il Gip del Tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha accolto la richiesta del pm e archiviato il procedimento. Lo riporta la stampa locale (il Messaggero Veneto e Il Piccolo)
L'archiviazione del procedimento è stata disposta per "assenza dell'elemento psicologico".
La loro - sono le conclusioni della magistratura riportate dai quotidiani - fu una condotta "moralmente biasimevole", ma priva "di una reale intenzione a istigare pubblicamente i presenti" a delinquere.
Ora - ricorda la stampa locale - il titolare della discoteca di Lignano aprirà davanti al giudice civile una vertenza per tentare di ottenere il risarcimento dei danni, 950 mila euro, tra perdite e immagine lesa.
(fonte: ANSA)