Cassazione, “Carola Rackete ha rispettato il dovere di soccorso”
Per i Giudici della Suprema Corte l'obbligo di soccorso “non si esaurisce nell'atto di sottrarre i naufraghi al pericolo, vi è anche il dovere di sbarcarli in un luogo sicuro”
“NO all'arresto di Rackete”: correttamente in base alle disposizioni sul "salvataggio in mare", la comandante della Sea Wacht Carola Rackete è entrata nel porto di Lampedusa perché "l'obbligo di prestare soccorso non si esaurisce nell'atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l'obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in un luogo sicuro". Lo ha deciso la Corte di Cassazione nelle motivazioni depositate oggi di conferma del “No arresto”. La comandante, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, era stata accusata ingiustamente di aver forzato il blocco navale della motovedetta della Gdf per impedirle l'accesso al porto.