ULS, basta mancette agli infermieri
con gli aumenti un buon caffè caldo (o freddo in base alla stagione) al giorno– dichiarano dal Direttivo Nazionale ULS Unione Lavoratori Sanità Anna Rita Amato e Antonino Gentile.
Lo stanziamento di 335 milioni di euro , così si legge, “Ai fini del riconoscimento e della valorizzazione delle competenze e delle specifiche attività svolte, agli infermieri dipendenti dalle aziende e dagli enti del Servizio Sanitario nazionale, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale del triennio 2019- 2021 relativa al comparto sanità è definita, nei limiti dell’importo complessivo annuo lordo amministrazione (?) di 335 milioni di euro, una indennità di specificità infermieristica da riconoscere al predetto personale con decorrenza dal 1° gennaio 2021 quale parte del trattamento economico fondamentale” andrebbe in buona sostanza a tramutarsi in una vergognosa mancetta giornaliera per coloro i quali sono la spina dorsale della Sanità e che lo stesso premier Conte ringraziava lusingandoli nei propri discorsi con tanto di promesse foriere di riconoscimenti – continuano ad osservare dal Direttivo Nazionale ULS -. Per completare il quadro il Governo ha pensato bene di dimenticare le altre professioni sanitarie che lavorano ogni giorno negli ospedali, anche accreditati, con ovvio e comprensibile scontento. Ai medici invece è stato aumentato del 27% l’importo annuo lordo, per una spesa pubblica di 500 milioni di euro.