RFI e ANAS due dei commissari sono indagati

La trentina di dirigenti chiamati a velocizzare gli investimenti provengono quasi totalmente da RFI, Anas o dal Ministero delle Infrastrutture.

RFI  e ANAS due dei commissari sono indagati

OPERE PUBBLICHE: ONLIT, PARTE MALE LA STRUTTURA COMMISSARIALE: DUE COMMISSARI INDAGATI (DISATRO PIOLTELLO E PONTE MORANDI), “SVUOTATE” RFI E ANAS                                                                                       

La trentina di dirigenti chiamati a velocizzare gli investimenti provengono quasi totalmente da RFI, Anas o dal Ministero delle Infrastrutture.

La nomina dei commissari rischia di essere un boomerang che finirà col rallentare la già scarsa operatività delle maggiori stazioni appaltanti del Paese, e del Ministero da dove sono stato prescelti i commissari.

Anziché cogliere l’occasione per aggiungere nuove risorse scelte sul mercato e fuori dalle ingerenze dei partiti si è scelta una insidiosa scorciatoia. Andavano adottate poche regole chiare e semplici, come quelle dei paesi europei che hanno recepito gli indirizzi comunitari, invece l’Italia continua a seguire la strada delle nomine emergenziali di commissari che, oltre a non velocizzare i lavori, spesso si dimostrano assai vulnerabili a fenomeni di corruzione, malversazione e aumento dei costi.

Se poi già in partenza due dei commissari sono indagati, e quindi poco credibili, c’è da ritenere che la struttura non avrà molto successo. Si tratta di Vincenzo Macello e Roberto Ferrazza indagati per il disastro ferroviario di Pioltello e per il crollo del ponte Morandi.  Ormai in Italia è la deroga a essere diventata la vera procedura ordinaria: senza tuttavia che le criticità siano venute meno.