Messina è zona Rossa

Dichiarazione di Cateno De Luca

Messina è zona Rossa
De Luca

 

MESSINA E’ “ZONA ROSSA”

CONTAGI AL 34,5 PER CENTO

L’allarme è stato lanciato dal sindaco Cateno De Luca, il commissario all’Azienda sanitaria provinciale lo ha raccolto ed ha inoltrato la richiesta di “zone rossa” alla Regione, il presidente Nello Musumeci lo ha accolto: da lunedì 11 e fino al 31 gennaio, quindi, Messina sarà “sigillata”, si potrà entrare ed uscire dal territorio comunale espressamente per questioni di assoluta necessità (quelle previste dal Dpcm accolto dalla Regione siciliana) ed autocertificate. Ed essendo la città considerata “la porta della Sicilia”, chi cercherà di entrare in città dalla Calabria per recarsi in uno qualsiasi dei comuni siciliani dovrà sottoporsi a tampone rapido negli appositi “drive in” allestiti in Rada S. Francesco, all’uscita dai traghetti privati o alla stazione marittima delle FS. Tranne che non sia munito di certificazione che il tampone lo ha effettuato tre giorni prima con risultato negativo.

Questo il risultato di una querelle esplosa fra il sindaco De Luca e il direttore generale dell’Azienda sanitaria, La Paglia, accusato di “gestione allegra” della salute pubblica messinese, tanto che il primo cittadino ne sollecita la rimozione dall’incarico, mentre la Regione tergiversa ancora. Secondo il sindaco De Luca, infatti, la percentuale positiva dei tampone effettuati in riva allo Stretto sarebbe del 34,5 per cento e malgrado ciò l’Azienda sanitaria non avrebbe fin qui disposto alcun tracciamento tanto che, a suo dire, i contagiati a Messina sarebbero moltissimi: almeno 3.500 (secondo fonti mediche) che girano indisturbati, perché asintomatici, per la città con la possibilità di contagiarne molti altri. Tutto questo mentre i posti negli ospedali e al Policlinico universitario cominciano a scarseggiare, sia in terapia intensiva, sia nei reparti Covid.

L’attacco del sindaco De Luca al direttore generale dell’Azienda sanitaria è stata violento: nel corso di una diretta dalla sua pagina su Facebook, infatti, lo ha accusato di incapacità e menefreghismo a gestire la sanità pubblica, malgrado le diverse sollecitazioni ricevute dalla sede municipale, tanto che, a più riprese, ne è stata chiesta alla Regione, all’assessore alla Salute, Razza, la rimozione, cosa che ancora non è avvenuta, ma che probabilmente avverrà quanto prima, il tempo di trovare un sostituto che abbia i requisiti necessari.

Messina, comunque, non sarà la sola città della provincia ad essere dichiarata “zona rossa”: ci sarà pure Capizzi, un centro sui Nebrodi balzato sulle cronache per un festino particolare. Capizzi è una cittadina nota per essere considerata nel cerchio nebroideo della cosiddetta “mafia dei pascoli”: lì il mese scorso un ricco proprietario di bestiame organizzò un pranzo per il 18° compleanno della figlia, malgrado le sollecitazioni a non farlo ricevute da parte del sindaco. Ad organizzare il festino, quindi,  si prestò un ristoratore del confinante comune di Nicosia, in provincia di Enna con i l risultato che 58 dei circa 150 partecipanti risultarono successivamente positivi al Covid, mentre altri 25, in un primo momento sospettati di essere contagiati, lo risultarono successivamente. Altri positivi vennero riscontrati a Nicosia. Da considerare che Capizzi è un centro con circa 3.000 abitanti.

gam