LARICCHIA M5S CANDIDATA IN PUGLIA,NON VUOLE ABBASSARE LA TESTA AL PD.

Si aggiunge il capo del Movimento Vito Crimi “L’ALLEANZA NON SI FARÀ” .

LARICCHIA M5S CANDIDATA IN PUGLIA,NON VUOLE ABBASSARE LA TESTA AL PD.
LARICCHIA M5S CANDIDATA IN PUGLIA,NON VUOLE ABBASSARE LA TESTA AL PD.

LARICCHIA M5S CANDIDATA IN PUGLIA,NON VUOLE ABBASSARE LA TESTA AL PD.

In piena bagarre tra il M5S e PD l’accordo per le regionali in Puglia –Marche i grillini non vogliono fare accordi e la candidata M5s Antonella Laricchia spara cannonate sul candidato uscente Michele Emiliano “NON CHIEDETEMI DI PIEGARE LA TESTA, TROVATE IL CORAGGIO DI TAGLIARLA. MICHELE EMILIANO E’ UNA PERSONA INAFFIDABILE, PATETICO IN TUTTO IL SUO MODO DI FARE. MI OPPONGO AL PD PERCHÉ È IN GRADO DI OFFRIRE SOLO POLTRONE”.

Si aggiunge il capo del Movimento Vito Crimi “L’ALLEANZA NON SI FARÀ” .

L’altra sponda il PD risponde con il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, si rivolge così agli alleati: «Mi aspetto risposte su Marche e Puglia, se non dovessero arrivare sarebbe inevitabile la nostra richiesta di voto disgiunto». Eppure minuto dopo minuto tutto si sgretola. I vertici del M5S con Vito Crimi e con i due candidati di Puglia e Marche, Antonella Laricchia e Gian Mario Mercorelli, si dicono indisponibile. Rincarano poi Danilo Toninelli («Non si può certo pensare a imposizioni dall'alto»), Barbara Lezzi ("Arginare la mala politica") e infine Alessandro Di Battista ("Laricchia è una donna coraggiosa"). Così, rischia di cadere nel vuoto l'appello del premier.

Siamo a 48 ore dalla presentazione delle liste e il premier Conte prova a gettare acqua sull’incendio oramai indomabile:” Una sinergia anche a livello territoriale può imprimere una forte spinta per realizzare le strategie del Green deal , dell'innovazione digitale, degli investimenti nelle infrastrutture, negli asili nido e nelle scuole».Il dibattito si surriscalda sull'asse Roma-Puglia e su quello che dalla Capitale porta nelle Marche. Urge, convincere i candidati del M5S di Puglia e Marche, Antonella Laricchia e Gian Mario Mercorelli, a fare un passo indietro, o comunque ad accettare il ticket con i prescelti dal Nazareno.

 

Dal nazzareno si aspettano una risposta dai vertici del Movimento che vada nella stessa direzione dell'inquilino di Palazzo Chigi e che faccia seguito al quesito su Rousseau sulle alleanze con i partiti tradizionali, caldeggiato da Luigi Di Maio e Beppe Grillo. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e dirigente del Pd, uno dei tessitori del tentativo di alleanza nelle Marche, è speranzoso: «Qui ci sono tutte le condizioni per chiudere un accordo con Maurizio Mangialardi presidente e Gian Mario Mercorelli vice. Proviamoci fino alla fine».

La situazione è arrivata vicino a una crisi di nervi tra gli alleati M5S e PD mentre il paese è allo stremo delle forze per la situazione economica disastrosa e oggi alcuni contribuenti si devono mettere le mani in tasca per pagare tasse senza servizi di uno Stato in via confusionale.

 

Rolando Luzi