Il sistema franchising resiste alla pandemia e cresce del 3,5%

Giro di affari in crescita del 3,5% per complessivi € 27.058.533.300. In aumento anche l’occupazione, che segna +4,8%, e le imprenditrici, con una percentuale pari al 38,1% in crescita sul 2019 e sul dato nazionale che si attesta al 21,9%

Il sistema franchising resiste alla pandemia e cresce del 3,5%

Il Rapporto Assofranchising 2021 – Strutture, Tendenze e Scenari, a cura ed elaborato dal Servizio Studi Assofranchising, in collaborazione con CREA, presenta i dati relativi allo stato di salute del franchising nel 2020 e, nonostante il dramma della pandemia, che ha causato un calo del 10,5% nelle reti di franchising attive passate da 980 del 2019 a 877 del 2020, il sistema franchising si consolida nel sistema imprenditoriale italiano: nello specifico, il giro d’affari nel 2020 è pari a €27.058.533.300, in aumento del 3,5%.

In crescita anche il numero di punti vendita affiliati in Italia (+1,3%), leggermente in calo invece quelli in franchising all’estero (- 2,9%). Le reti con sede all’estero, che operano in Italia solo tramite franchisee, crescono del 3,4%.

Cresce anche il numero di addetti nel sistema franchising (+4,8%) e leggermente anche la media di occupati per punti vendita che, in Italia, salgono a +5,2%. Nel complesso emerge la tendenza traducibile in una buona tenuta del sistema franchising in Italia, nonostante l’inevitabile impatto negativo generato dal perdurare della crisi causata dalla pandemia di Covid-19.

“I risultati del Rapporto Assofranchising 2021 – Strutture, Tendenze e Scenari dimostrano come la formula del franchising sia lo strumento più utile per avvicinarsi all’autoimpiego: la forza della rete che fa squadra nei momenti difficili – e certamente il 2020 è stato tra i più drammatici degli ultimi 13 anni – mettendo a punto soluzioni e supporti su misura rivela la capacità di tenuta del franchising sia in termini di fatturato, sia occupazionali. Durante tutto il 2020 i nostri associati hanno studiato formule ad hoc per andare incontro ai loro franchisee garantendo, in questo modo, la prosecuzione delle attività di business. Il 2021 è per noi orientato al consolidamento dell’impegno nei confronti degli associati per poter offrire sempre tutto il supporto necessario e sostenere il desiderio di essere imprenditori che, anche causa un mercato del lavoro sempre più parcellizzato, sta sensibilmente aumentando” – afferma Italo Bussoli Presidente di Assofranchising.

Negli ultimi 5 anni il franchising ha consolidato gli indicatori dal punto di vista del fatturato (+13,1%), dei punti vendita (12,7%) e del flusso occupazionale generato (+16,5%). Negativi sono i dati relativi al numero delle insegne operative che diminuiscono del -7,7%, causa Covid-19”

DISTRIBUZIONE DEL FRANCHISING PER AREE GEOGRAFICHE (AREE NIELSEN): NORD OVEST AL PRIMO POSTO SEGUITO DAL SUD, AREA PIÙ REDDITIVA
Per quanto riguarda le aree geografiche, il Nord-Ovest è al primo posto per numero di franchisor (312) pari al 36,8%, seguito dal Sud (182) pari al 21,5% (da notare che proprio al Sud si registra un aumento delle insegne rispetto al 2019), si continua con il Nord-Est (177) pari al 20,9% e il Centro (176) pari al 20,8%.

In particolare, le regioni italiane che ospitano il maggior numero di franchisor sono la Lombardia (244) e il Lazio (95), seguite da Veneto (85), Campania (82) ed Emilia Romagna (72). Il primato regionale nel numero di punti vendita in franchising spetta alla Lombardia (9.340), seguita dal Lazio con un numero di punti vendita stabile rispetto al 2019, mentre, al terzo posto, troviamo la Sicilia che, a confronto con le altre regioni, registra il maggior aumento percentuale rispetto al 2019 (+3,9%).

Con riferimento alla suddivisione per Aree Nielsen, l’Area Sud risulta essere prima per numero di punti vendita (18.081 PVF), in aumento del +1,6% rispetto al 2019.
In termini di redditività, anche nel 2020 è l’area Sud a generare il miglior risultato, per un totale di € 8.371.389.644 seguita dal Nord-Ovest che nello stesso periodo ha prodotto € 7.884.277.061; il Centro e il Nord-Est si collocano subito dopo, registrando comunque un’incidenza sulla produzione totale molto elevata.

OCCUPAZIONE
Cresce il numero delle imprenditrici rispetto al 2019, a testimonianza di come la formula dell’imprenditorialità in affiliazione risulti particolarmente adatta per le donne che scelgono l’autoimpiego. La percentuale è del 38,1%, ancora di molto superiore al dato nazionale che si attesta al 21,9%.

Considerando il numero di addetti occupati, il Nord-Ovest genera occupazione per 70.778 posti, con la maggior incidenza a livello nazionale, seguito dal Sud con 64.429 addetti; sempre considerando il livello occupazionale, il Centro e il Nord-Est registrano un numero di addetti inferiore rispetto al Nord-Ovest e il Sud, mantenendo comunque una buona incidenza sul totale.

Nel complesso, i franchisee continuano a essere in maggioranza figure maschili (61,9%). La fascia di età compresa tra 36-45 anni (61,6%) è seguita da quella tra 25-35 anni (24,4%). Quasi assente è il profilo dei giovanissimi (0,8%) e in misura inferiore si registrano figure tra i 46-55 anni (11,3%) e over 55 (1,9%).

INVESTIMENTO INIZIALE
Per quanto riguarda la cifra da investire per l’avvio delle attività, nella maggior parte dei casi, è inferiore ai 100.000 euro. Tra questi, si nota una particolare concentrazione nei business che richiedono tra i 10.001-20.000 euro (19,2%, in aumento rispetto al 2019) e 50.001-100.000 euro (18,1%). Data la difficile situazione economica caratterizzante l’anno 2020, alcuni franchisor per aiutare i franchisee, hanno applicato scontistiche sull’investimento iniziale. Per quanto concerne la durata del contratto, ovvero l’elemento temporale sui cui franchisor e franchisee basano il loro rapporto, nel 2020 circa il 73% dei contratti è della durata compresa tra i 3 e i 5 anni, dato sostanzialmente invariato rispetto al 2019. La fascia tra i 7 e i 10 anni è in crescita rispetto al 2019 e passa dall’8% all’8,5%.