Giornata della memoria: cambiare i nomi delle strade legati alle leggi razziali

La discussione su cosa fare con i luoghi legati a un passato controverso è stata aperta da un video di Pif e da una lettera di scuse di  Emanuele Filiberto di Savoia

Giornata della memoria: cambiare i nomi delle strade legati alle leggi razziali
Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini
Giornata della memoria: cambiare i nomi delle strade legati alle leggi razziali

La discussione su cosa fare con i luoghi legati a un passato controverso è stata aperta da un video di Pif e da una lettera di scuse di  Emanuele Filiberto di Savoia

Domenica scorsa Pif e il suo co conduttore Michele Astori, con cui conduce il programma radiofonico “I sopravvissuti”, hanno pubblicato un breve video nel quale propongono di cambiare il nome a tutte le piazze, vie e scuole d’Italia intitolate a Vittorio Emanuele III di Savoia, che nel 1938 firmò le leggi razziali.

La questione si ripete negli anni e nel 2019 fu fatta anche dalla senatrice a vita Liliana Segre che da bimba fu vittima di quelle leggi razziali

In Italia sono tantissime le vie, strade e piazze dedicate all’ex re d’Italia, se ne sono contate fino a 409, e la maggior parte si trovano in meridione.

Emanuele Filiberto, bisnipote del colpevole re vittorio Emanuele III, nella sua continua ricerca di visibilità mediatica, in vista della Giornata della Memoria ha scritto una lettera alla comunità ebraica chiedendo, per la prima volta, perdono per le gesta del celebre nonno.

Il bisnipote del re ha scritto di sentire sulle sue spalle tutto il peso delle azioni del suo antenato senza però scaldare gli animi.

Già il sindaco di Napoli De Magistris e quello di Roma Virginia Raggi hanno cambiato i nomo di alcune vie che avevano nomi collegati alle leggi razziali.

Anche se sono convinto che il tema non sia prioritario in questo momento, la discussione potrebbe essere affrontata, una volta risolti problemi meno appassionanti, ma più concreti, come la scuola che va a rotoli, l’economia che crolla, la sanità in confusione tra stato e regioni la finanza pubblica che  ha già raschiato il fondo del barile, magari attribuendo a vie, strade e piazze nomi di protagonisti di cartoni animati, o di serie televisive, oppure anche semplici numeri o algoritmi.

Eviteremo così di avere strade con nomi legati alle leggi razziali, a regimi totalitari di vari colori e generi, alla storia  variamente interpretata e partigiana (nel senso letterale di parte) che tanto ci intimoriscono forse perchè la storia, quella vera nel bene e nel male, nessuno è più in grado di scriverla.

Allora in mancanza di una classe dirigente all’altezza dei tempi accontentiamoci degli autori da operetta e liberiamoci di un passato scomodo, di tutti i passati scomodi con i loro nomi controversi (Vittorio Emanuele III, Cavour, Lenin, Mazzini, Marx,Garibaldi) , ed entriamo definitivamente nell’universo dello spettacolo e delle televendite.