Fisco: lo stato è sempre più duro nel battere cassa, ma dai “grandi evasori” non incassa quasi niente
Più le somme da riscuotere sono alte e più difficile diventa la riscossione per il fisco, infatti lo Stato incassa soltanto il 2,7
Più le somme da riscuotere sono alte e più difficile diventa la riscossione per il fisco, infatti lo Stato incassa soltanto il 2,7% delle cartelle esattoriali pretese quando il loro importo supera i 100mila euro, mentre la percentuale sale al 19% di quelle sotto tale soglia.
Questo è quanto emerge dal giudizio dall’analisi dei dati dell’Agenzia delle entrate-riscossioni emesso dalla Corte dei Conti, sulla base delle cartelle esattoriali del periodo 2018-2019.
Alla fine del 2019 le somme iscritte a ruolo erano 954,7 miliardi di euro, ma per la Corte dei Conti gli importi concretamente incassabili sono solo 79,6 miliardi (ovvero il 8,34%).
La platea dei soggetti che non potranno mai pagare i presunti debiti con il fisco sono le società fallite (debiti tributari per 153 miliardi), i cittadini deceduti (118,9 miliardi) e quelli nullatenenti (109,5 miliardi).
Negli anni che vanno dal 2008 al 2019 la riscossione si è limitata a 8,2 miliardi sui 302,9 per il quale era stata disposta la riscossione coattiva, appena il 2,71%.
Inoltre analizzando l’ultimo ventennio si scopre che il tasso di riscossione è precipitato dal 28% del 2000 al 1,88% del 2019 e questo tenendo conto del fatto che, nel frattempo, il fisco ha aumentato i fermi amministrativi dei veicoli passato da 99 mila a 270 mila sui quasi 930 mila avvisi inviati.