Delta del Po, 22 denunce per bracconaggio

Operazione in siti riconosciuti nel mondo come zone da proteggere per la biodiversità che li caratterizza e per l’importanza che rivestono nelle rotte degli uccelli che migrano verso il sud dell’Africa

Delta del Po, 22 denunce per bracconaggio

 

BRACCONAGGIO, UN ARRESTO

E 22 DENUNCE NEL DELTA DEL PO

Per i bracconieri non c’è virus che li spaventi, imperterriti escono e vanno a caccia di selvaggina anche nei luoghi protetti: i reparti dei carabinieri forestali, però non danno loro tregue e, a conclusione di appostamenti anche notturni riscono a sventare i loro piani contro le specie protette. E’ stato così che 22 persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria per bracconaggio, una delle quali addirittura in stato di arresto. Inoltre sono stati effettuati diversi sequestri, di rilevanza soprattutto quello di un locale adibito alla macellazione clandestina delle prede, con relativo macchinario per  spinnare gli uccelli prima di fornirli ai ristoranti delle zone interessate.

L’operazione anti-bracconaggio si è sviluppata in particolare nella vasta area del delta del Po e nella laguna veneta, in siti riconosciuti nel mondo come zone da proteggere per la biodiversità che li caratterizza e per l’importanza che rivestono nelle rotte degli uccelli che migrano verso il sud dell’Africa. Tali siti rientrano, a buona ragione, nel programma “Rete Natura 2000”.

L’operazione dei carabinieri forestali è durata diversi giorni e si  è sviluppata con snervanti appostamenti diurni e notturni che alla fine hanno portato i frutti che si cercavano, cioè le denunce, i sequestri e l’arresto.

Hanno operato i carabinieri forestali del raggruppamento Cites – reparto operativo SOARDA – con i loro colleghi forestali di Rovigo, Venezia, Ferrara, Ravenna ai quali si sono aggiunti i loro colleghi di Punta Marina, specializzati in biodiversità.

Oltre all’arresto e alle denunce effettuate, i carabinieri hanno sequestrato in via cautelativa 21 fucili, 9 richiami acustici di genere vietato, 6.400 cartucce di vario calibro, oltre mille uccelli uccisi, 3 macchinari per spinnare la selvaggina e un sito per la macellazione clandestina.

A Campagnano Lupia (VE), inoltre, il bottino dopo varie perquisizioni è stato l’unico arresto di tutta l’operazione per possesso di arma clandestina, ma anche il sequestro di 3.243 munizioni di calibro diverso, una volpaca imbalsamata e 5 tortore dal collare.

Sequestreati, infine, 22 fucili e un revolver.