Catania, sgominate due bande di pusher,16 arresti
Fra gli addetti allo spaccio della droga si faceva chiamare “Kawasaki” per la passione verso le moto
SGOMINATE A CATANIA DUE
BANDE DI PUSHER: 16 ARRESTI
Fra gli addetti allo spaccio della droga si faceva chiamare “Kawasaki” per la passione verso le moto e per il fatto che, per spostarsi velocemente e svicolare nel traffico cittadino ne inforcava una di potente cilindrata. Era il capo di una gang dedita allo spaccio della droga. E’ stato arrestato dai carabinieri assieme ad un altro piccolo boss, sempre nel campo della droga: due organizzazioni, quindici persone, che componeva due bande che operavano a Catania e nei paesi attorno all’Etna, sgominate dai carabinieri dopo mesi di indagini e rilevazioni. I due “piccoli” boss Giuseppe Nicolosi (è lui “Kawasaki”), 38 anni, e Roberto Cerami, 47 anni, si spartivano il territorio di comune accordo e spacciavano e facevano spacciare cocaina e marijuana. Nessun nome di “prestigio” fra gli altri spacciatori tratti in arresto dodici dei quali, compresi Nicolosi e Cerami, sono finiti in carcere su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, mentre per gli altri tre è scattato il provvedimento degli arresti domiciliari. Una sedicesima persona è ancora ricercata.
Particolarmente laboriose le indagini per sgominare le due bande: risalgono all’aprile dello scorso anno quando, su disposizione della procura, i carabinieri di Gravina di Catania vennero attivati per far luce sul traffico di droga, avvalendosi delle più moderne tecnologie a disposizione. Vennero così posizionate diverse telecamere negli spazi dove si spacciava e che erano stati indicati da alcuni collaboratori. “Kawasaki”, però, sospettando di essere monitorato, dopo aver messo
in atto (senza riuscirvi) alcuni escamotages, per cercare di eliminare le telecamere diede incarico ad un suo affiliato affinché desse fuoco ad un appezzamento si terreno, procurando così ingenti danni alla campagna per l’espandersi delle fiamme prima che potessero intervenire i vigili del fuoco e mettendo anche a rischio l’incolumità dei residenti nella zona. Lo spacciatore piromane dovrà rispondere anche di questo mentre tutti gli altri sono stati arrestati con la sola, pesante accusa di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
gam