Busto Arsizio (va), modo poco decoroso e igienico di tenere i cani

caso segnalato dai residenti di un condominio

Busto Arsizio (va), modo poco decoroso e igienico di tenere i cani
foto di reprto

Siamo a Busto Arsizio, in un complesso residenziale decisamente signorile ed elegante.

Sei palazzine distanziate ma accomunate da un gradevole giardino, parcheggi comuni e seminterrato con garage per tutti. Un piccolo paradiso alla periferia della città, dove molti giovani hanno deciso di investire le proprie risorse per acquistare dei bellissimi appartamenti sia ai piani rialzati che ai piani terreni, dove i giardini sono così ampi da accogliere piscine, barbecue, giochi per bambini. Insomma, per chi apprezza e quindi sceglie la vita in Condominio, un’oasi in città.

Eppure, qualcosa ha scompensato questo equilibrio creato negli anni dai residenti che ormai si conoscono tutti tra le diverse palazzine e collaborano con sinergia.

Un appartamento al piano terreno posto in affitto è occupato da una persona che detiene diversi cani di diverse razze in modo poco decoroso e igienico. Per gli amanti degli animali una vera tortura psicologica, per gli amanti della quiete un supplizio continuo.

E quindi da un anno esatto, ha inizio la disavventura del complesso residenziale in questione. All’inizio i cittadini, fiduciosi della prima autorità all’interno di un Condominio, si sono rivolti all’amministratore del tempo che altro non ha potuto fare se non avvisare della situazione il proprietario e le autorità competenti. 

Nel frattempo, data l’inerzia della situazione, i residenti hanno avvisato per via diretta gli enti a protezione degli animali e di nuovo le autorità competenti, contestualmente ad un cambio dell’amministratore.

Ed è qui che la burocrazia italiana presenta il conto. Un conto amaro e salato perché l’Italia pretende tanto dai propri cittadini ma non riesce spesso a restituire il favore. Nessuno riesce a risolvere la questione, né gli enti a protezione degli animali né le autorità competenti. Coloro che dovrebbero salvaguardare il benessere degli animali e la quieta convivenza tra le persone non sembrano in grado di portare la faccenda ad una conclusione decorosa. Nel frattempo, i mesi passano, i cani sono detenuti nel giardino e nell’appartamento legati giorno e notte, oppure in piccole gabbie e in situazioni igieniche pessime. I latrati e i lamenti disturbano e inquietano tutti i residenti che non si sentono più a loro agio in questa situazione. I lockdown che obbligano le persone a stare nelle proprie abitazioni mettono ancora più in risalto la tristezza di questa circostanza. 

Il nuovo amministratore altro non ha potuto fare se non racimolare le precedenti segnalazioni, inoltrarne di nuove fino ad arrivare alla Prefettura, sperando in una definitiva soluzione al problema. 

Ci domandiamo spesso come i Tribunali siano pieni di cause in Condominio, come alcune stragi tra vicini di casa potevano essere evitate e rimaniamo impietriti quando qualcuno ci racconta che ha dovuto vendere la casa dopo tanti sacrifici per scappare da un luogo ormai infelice. 

Le domande sono sempre le stesse. In queste situazioni, qualcuno si è mai premurato di oliare gli ingranaggi, aiutare le persone e ascoltare i loro problemi?

La risposta, purtroppo, la conosciamo tutti.