Avellino. Delitto premeditato, 14 coltellate al padre, processo con giudizio immediato

Processo con giudizio immediato, per i due giovani che sentendosi ostacolati nella loro relazione, premeditarono l'assassinio del padre di lei,

Avellino. Delitto premeditato, 14 coltellate al padre, processo con giudizio immediato

Avellino. Delitto premeditato, 14 coltellate al padre, processo con giudizio immediato

Avellino 26 Luglio, Il gip del tribunale di Avellino Paolo Cassano, ha accolto la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Vincenzo Russo, per un processo con giudizio immediato nei confronti di Giovanni Limata, di anni 23 ed Elena Gioia, di anni 18, che la sera del 23 Aprile scorso, uccisero il padre della Gioia, il 53enne Aldo Gioia, mentre dormiva sul divano di casa.

L'inizio del processo è stato fissato per il 27 ottobre prossimo, le prove che affermano il delitto, a carico dei due fidanzati, risulterebbero troppo evidenti.

Nonostante le prime confessioni dei due giovani, facessero credere che alla base del delitto ci fosse un tentativo di rapina, furono presto smentite dagli sms che si scambiarono i due fidanzatini, la sera dell'accaduto, dove Elena informava il fidanzato di aver lasciato la porta aperta di casa, per dare la possibilità a Giovanni, di entrarvi impugnando un coltello da caccia, avventandosi sul padre, mentre la figlia barricata in camera sua, preparava gli zaini per la fuga. 

Quella sera nel salotto di casa Gioia, accorsero la moglie di Alto Gioia, Liliana Ferraiolo, e la figlia più grande Emilia, di 23 anni, che trovarono l'uomo ferito da 14 coltellate, sono state le urla delle donne a fare desistere l'assassino, dallo sterminare tutta la famiglia, come invece pattuito con Elena.

Il padre agonizzante cercò di proteggere la figlia, dichiarando di non aver visto chi lo aveva colpito, la moglie inizialmente aveva confermato le dichiarazioni del marito, che poi vennero ritrattate dalla figlia Emilia, dopo aver appreso che suo padre era morto.

Giovanni Limata fu arrestato nel corso della notte a Cervinara, nella casa dei genitori, dove era tornato, dopo aver chiesto aiuto ad un’amica, i due giovani ora sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

I due imputati si trovano attualmente reclusi nel carcere di Avellino.